I punti del ddl responsabilità sanitaria all’esame del Senato su cui Fnomceo e Fimmg chiedono precisazioni e puntualizzazioni: linee guida, assicurazioni e onere della prova

Mentre il disegno di legge sulla Responsabilità sanitaria è ancora in discussione al Senato dopo essere stato approvato alla Camera il 28 gennaio scorso, continuano le prese di posizione della Federazione degli Ordini e dei medici di famiglia.

In particolare, come già sottolineato nel corso di un’audizione in Commissione e durante il Consiglio Nazionale Fnomceo, sono due gli aspetti aspetti che non piacciono: in primis l’affidamento alle società scientifiche della stesura delle linee guida in base alle quali il medico dovrebbe evitare la denuncia penale per colpa grave; in secundis, la distinzione tra responsabilità extracontrattuale dei medici dipendenti o convenzionati Ssn e contrattuale dei liberi professionisti.

Sul tema delle Linee Guida, mentre già alcune associazioni (come la Fondazione allineare società e salute, Csermeg, CoS) avevano chiesto che le “società scientifiche” fossero sostituite da un ente pubblico terzo, ora anche la Fnomceo chiede l’istituzione – con decreto del presidente del consiglio – di un organismo partecipato da Agenas, Istituto superiore di Sanità, Agenzia del Farmaco Ministero della Salute, Regioni, Province autonome e Fnomceo e con l’apporto delle Società Scientifiche.

La Fimmg, invece, ritiene che andrebbe introdotto nella legge il concetto per cui le linee guida non devono essere vincolanti perché: “Nella medicina moderna, sono le buone pratiche clinico- assistenziali, una volta riviste e rese applicabili al caso dall’opera professionale del medico, a risultare più rappresentative della complessità del caso concreto”.

Rispetto alla posizione dei liberi professionisti per la Fnomceo, la loro esclusione “dalla responsabilità extracontrattuale in ambito civilistico può sembrare punitiva e crea un susseguirsi di eventi che termina danneggiando il rapporto medico-paziente”. Tra l’altro, la Federazione, ancora una volta, sottolinea che è bene che nel ddl si parli di “responsabilità medica e sanitaria” e non solo “sanitaria” perché “E’ indubbio che tra i medici e le altre professioni sanitarie esiste un livello enormemente diverso di responsabilità e di rischio”.

Anche sul punto cruciale delle assicurazioni, ora la Fimmg chiede di introdurre l’obbligo delle compagnie di assicurare il medico. Nell’articolo 14 del ddl, infatti, si istituisce un fondo di garanzia finanziato dalle compagnie per coprire i danni sopra massimale, ma i medici di medicina generale chiedono di fare in modo che compagnie non scarichino sui medici i costi del finanziamento del Fondo cui il pubblico non partecipa: per questo, si dovrebbe attuare decreto del Ministero dello Sviluppo per dettare i requisiti minimi delle polizze.

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