Agenas ha definito le Linee Guida per la revisione delle reti clinico assistenziali ai fini di una loro migliore implementazione

Sono state definite dall’Agenas le nuove Linee Guida per la revisione delle reti clinico assistenziali – reti tempo dipendenti.

Il tema è al centro dell’ultimo numero della rivista Agenas “Monitor 42”. Questo ha chiesto a tutti gli attori che hanno partecipato all’elaborazione delle Linee Guida di presentare il proprio punto di vista.

Oltre alle reti clinico assistenziali, il focus è sulla rete cardiologica per l’emergenza, neonatologica e dei punti nascita, ictus e traumatologica.

Ognuno degli ospiti chiamati a intervenire ha esposto il proprio punto di vista sulle Linee guida per la revisione delle reti clinico-assistenziali. Gli interventi sono stati elaborati dalla prospettiva del proprio ruolo istituzionale.

Il numero ospita gli interventi del Direttore della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute, Andrea Urbani, del Presidente dell’ISS, Walter Ricciardi. Con loro, quello del Direttore Generale dell’AIFA, Mario Melazzini.

Inoltre, è presente il contributo delle Regioni indicate dalla Commissione Salute a far parte del gruppo di lavoro. Queste rappresentano un’ulteriore occasione di riflessione e confronto.

E ciò, sia che si tratti di realtà che si sono già da tempo mosse nella revisione di tutte o alcune delle Reti tempo-dipendenti, sia che si tratti di Regioni che sono ancora all’inizio del percorso.

Le Linee Guida per la revisione delle Reti clinico assistenziali individuano i requisiti generali che devono essere presenti in tutte le Reti.  Questo al fine di assicurare omogeneità dei modelli.

Lo scopo è anche quello di garantire su tutto il territorio  la risposta assistenziale ai bisogni di cura del paziente.

Tale risposta deve avvenire in condizioni di appropriatezza, efficacia, efficienza, qualità e sicurezza.

I compiti della rete saranno i seguenti.

In primis, garantire l’integrazione organizzativa e professionale di tutte le componenti coinvolte e validare il Piano di Rete. Poi, definire le modalità organizzative e monitorare i Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali (PDTA).

Controllare che tutti i parametri sulla prestazioni erogate siano rispettati. Inoltre,  verificare  il raggiungimento degli obiettivi sarà cruciale, come redigere una relazione annuale sul funzionamento delle Reti.
Resteranno poi da definire le modalità operative e gli strumenti per l’ottimizzazione dell’uso delle risorse professionali, tecnologiche e di struttura.
Infine, favorire l’integrazione tra i professionisti dei diversi nodi di Rete sarà fondamentale.

Inoltre, Francesco Bevere, Direttore Generale Agenas, nel suo editoriale ha espresso soddisfazione.

“Si è voluto produrre Linee Guida organizzative – afferma – che fossero davvero di indirizzo e di supporto per le Regioni, già da tempo impegnate nel completamento delle Reti tempo-dipendenti”.

Tale processo è avvenuto “indicando procedure, protocolli e modalità di comunicazione standardizzate”. Queste hanno consentito ai vari servizi coinvolti nell’emergenza-urgenza “di muoversi con la massima sincronizzazione”.

“La costruzione di indicatori specifici per il monitoraggio delle Reti – conclude Bevere – permetterà di comprendere in quale punto della Rete occorre riannodare i collegamenti per riprodurre o attivare una comunicazione fluida e rapida tra le connessioni ed evitare che tali criticità si possano tradurre in difetti di assistenza”.

 

 

 

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