L’operazione per la ricostruzione del volto di una donna rimasta vittima di un terribile incidente stradale è stata realizzata dai reparti di neurochirurgia e chirurgia maxillo-facciale

L’Ospedale di l’Aquila è stato teatro lo scorso 28 dicembre di uno straordinario intervento di ricostruzione del volto. A condurlo i medici dei reparti di neurochirurgia e chirurgia maxillo-facciale diretti rispettivamente dal dr. Alessandro Ricci e dal prof. Tommaso Cutilli.

In sala operatoria è finita una paziente di 46 anni rimasta vittima, la sera di Natale, di un terribile incidente stradale. La donna aveva riportato la frattura della base cranica anteriore, della volta cranica, di entrambe le orbite e la frantumazione del terzo medio facciale.

Trasferita all’Ospedale San Salvatore del capoluogo di provincia abruzzese è stata sottoposta a una delicata operazione. Grazie all’impiego di sofisticate tecnologie, ricostruzioni digitali e riproduzione di modelli anatomici, i medici hanno ricomposto le ossa facciali, gravemente danneggiate, tramite una procedura ‘extracorpo’.

Dopo aver asportato la regione frontale e le parti superiori delle orbite le hanno rimodellate in un tavolo chirurgico indipendente. In tal modo si è evitato il rischio di ulteriori traumi al cervello.

Una volta riposizionate fronte, base cranica anteriore e orbite, i chirurghi hanno prelevato del tessuto adiposo addominale, innestandolo per foderare la base cranica. Come ulteriore, complessa fase del lungo intervento i medici hanno trattato le perdite di sostanze dei pavimenti orbitali e, a seguire, hanno proceduto alla meticolosa ricostruzione del massiccio facciale.

L’intervento, durato 8 ore, è pienamente riuscito.

La paziente, dopo essere stata trasferita in Rianimazione per la sorveglianza intensiva post operatoria si trova attualmente nel Reparto di neurochirurgia. Le sue condizioni sono del tutto soddisfacenti.

“E’ stato un intervento molto complesso – ha sottolineato il prof. Cutilli – per la cui piena riuscita sono stati determinanti programmazione chirurgica virtuale, utilizzo di strumentario, dispositivi tecnologicamente avanzati per i controlli imaging intra-operatori”.

A fare la differenza anche la professionalità e l’affiatamento tra le équipe di neurochirurgia e chirurgia maxillo-facciale. Una sintonia che ha consentito di attuare la pianificazione chirurgica programmata in modo impeccabile”.

 

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