Il presidente FNOMCeO è intervenuto a un incontro promosso da ALTEMPS evidenziando i sintomi della crisi del ruolo del medico e presentando ‘Gli Stati generali della professione medica e odontoiatrica’

“Le aggressioni contro i medici, il corto circuito tra scienza medica e società, con il fiorire di fake news sulla salute, il disagio degli operatori del Servizio Sanitario pubblico, costretti a lavorare anche contro le norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sul riposo compensativo, l’aziendalizzazione della sanità, il mancato coinvolgimento nelle politiche di governance, le disuguaglianze di salute: sono tutti sintomi di una ‘crisi’ del ruolo del medico che non può più essere rimossa e taciuta, ma va ammessa, riconosciuta e affrontata nella sua complessità”.
Così il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e Odontoiatri Filippo Anelli, in occasione dell’incontro “Le nuove sfide per la professione medica e la sanità” promosso dall’ Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica (ALTEMS).
Anelli ha presentato il percorso intrapreso dalla FNOMCEO che porterà il prossimo 16 maggio all’avvio degli “Stati generali della professione medica ed odontoiatrica”, che si concluderanno nel giugno del 2020 e che vedranno coinvolti tutti gli ordini territoriali.
“Gli Stati Generali – ha spiegato il presidente FNOMCeO – costituiscono un grande percorso, che coinvolgerà tutte le componenti della professione medica e odontoiatrica, le altre professioni, sanitarie e non, e poi antropologi, sociologi, opinion leader, filosofi, economisti, intellettuali”.
Saranno sei le direttrici lungo le quali si svilupperà il dibattito che porterà a scrivere la ‘Magna Carta’ del medico e della Medicina: i cambiamenti e le crisi, il medico e la società, il medico e l’economia, il medico e la scienza. Clinica e cultura, il medico e il lavoro, la medicina, il medico e il futuro. Una nuova definizione di medicina
Per innescare il dibattito sono state elaborate 100 tesi. “Queste tesi – sottolinea Anelli – vanno considerate delle “provocazioni”, in senso buono, cioè argomenti per sollecitare e suscitare un dibattito, delle riflessioni, dei pronunciamenti, quindi argomenti per “scuotere” l’albero, per superare gli steccati, per allargare gli orizzonti. Altra cosa saranno le tesi conclusive degli Stati Generali, quelle sulla base delle quali sarà riscritta, tenendo conto delle proposte degli Ordini, la “Magna Carta” della professione”.
 
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