Secondo le stime di Confcommercio durante i saldi invernali ogni famiglia spenderà 331 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature ed accessori

Dopo le feste natalizie, come da tradizione, arriva il periodo dei saldi invernali. La stagione è già partita in Basilicata e Valle d’Aosta, mentre in tutte le altre regioni italiane prenderà il via il prossimo 5 gennaio.

I saldi invernali, secondo i dati forniti da Confcommercio, interessano 15,6 milioni di famiglie, muovendo un totale di circa 5,2 miliardi di euro. Il budget di spesa a persona è pari a 143 euro,

Ogni famiglia spenderà, in particolare, 331 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature ed accessori. La fiducia dei consumatori sale di due punti, tornando ai livelli del 2016.

Una buona notizia per il settore del fashion retail. Si tratta infatti, come sottolinea Renato Borghi – vicepresidente di Confcommercio – di un ingrediente imprescindibile per sostenere i consumi in questo periodo dei saldi di fine stagione.

La spesa per gli acquisti in saldo per valore – secondo le stime dell’Associazione – sarà leggermente inferiore a quella dell’anno scorso, ma in linea con il momento. Il vero vantaggio per i consumatori, per Borghi, sarà non vedere i prezzi dei negozi, dal primo gennaio, con l’Iva al 25%.

Tuttavia per uscire dal tunnel – sottolinea il vicepresidente di Confcommercio – “occorre un maggior sforzo, coraggio e determinazione per ridurre la pressione fiscale, ancora troppo elevata per imprese e famiglie”.

Confcommercio ricorda inoltre alcuni principi per il corretto acquisto degli articoli in saldo.

La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante.

Nel caso in cui il prodotto sia danneggiato o non conforme scatta invece l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo. Qualora ciò risulti impossibile è tenuto alla riduzione o alla restituzione del prezzo pagato.

Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Anche la prova dei capi è rimessa alla discrezionalità del negoziante.

I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

Il negoziante ha l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Per quanto concerne infine le modalità di pagamento, le carte di credito devono essere accettate qualora il punto vendita esponga l’adesivo che attesta la relativa convenzione.

 

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