Al CTO della Città della Salute di Torino, la collaborazione tra ortopedici e ingegneri ha consentito l’asportazione e ricostruzione del bacino di una donna affetta da una rara forma di sarcoma osseo

Per la prima volta un intervento chirurgico condotto da ortopedici e ingegneri insieme salva la vita ad una donna di 40 anni affetta da una rarissima forma di sarcoma osseo. La paziente è stata operata con successo presso l’ospedale CTO della Città della Salute di Torino da un’équipe interdisciplinare. Grazie alla protesi impiantata potrà tornare a camminare.

L’intervento di asportazione e ricostruzione è stato prima pianificato accuratamente in 3D, a seguito di una Risonanza Magnetica e di una TAC a strato sottile. Un team ingegneristico italiano, con la collaborazione di una start-up torinese all’avanguardia per l’ingegneria biomedica, ha preparato un bacino su misura per la paziente. Una protesi custom-made, caratterizzata addirittura da “guide di taglio” mirate. Insomma, un vero e proprio intervento di precisione per la ricostruzione anatomica e biomeccanica del bacino e dell’articolazione dell’anca.

L’operazione è stata portata a termine da un’équipe composta da ortopedici afferenti al reparto di Chirurgia Oncologica Ortopedica e alla Clinica Ortopedica e Traumatologica universitaria.

Il tutto con l’ausilio delle complesse tecniche anestesiologiche in uso dal team di Anestesia e Rianimazione. L’intervento si è concluso in 5 ore e mezza, a fronte delle 8 ore richieste dalla tecnica tradizionale. Dopo alcuni giorni di degenza presso l’ospedale CTO la paziente è stata trasferita per le cure riabilitative presso l’Unità Spinale Unipolare (USU).

Interventi simili- si legge in una nota della struttura – sono resi possibili dalla collaborazione multidisciplinare di diverse figure specialistiche in campo medico ed ingegneristico. Per la loro riuscita sono indispensabili la pianificazione preoperatoria e l’applicazione delle conoscenze scientifiche. Si tratta comunque di operazioni gravate da un alto tasso di complicanze (addirittura il 5% di mortalità intraoperatoria).

L’ortopedia si sta muovendo rapidamente, come già avviene per altre specialità, verso una chirurgia di ‘precisione’. I dettagli dell’intervento e i materiali impiantati vengono definiti nei minimi particolari in fase preoperatoria, grazie all’ausilio delle nuove tecnologie. La possibilità di simulare un intervento su un modello virtuale o addirittura su un perfetto calco “3D” riduce gli imprevisti e aumenta la precisione delle procedure chirurgiche.

 

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