Il Ministro della Salute annuncia l’incremento di 1200 borse per le scuole di specializzazione di area sanitaria

“Via libera a 8.000 borse di specializzazione per i medici per l’anno accademico 2018/19. La mia battaglia ha portato ben 1.800 posti in più, un numero mai raggiunto prima. Avanti così per il futuro del nostro Servizio sanitario nazionale”. Così su twitter il Ministro della Salute Giulia Grillo annuncia il via libera da parte del Ministero dell’Economia dell’aumento  del 30% rispetto al precedente anno dei posti disponibili per le scuole di specializzazione di area medica. Un incremento in linea con quanto annunciato nelle scorse settimane dal titolare del Miur, Marco Bussetti.
La richiesta per un aumento delle borse di specializzazione è stata ripetutamente ribadita dai sindacati medici. Anche  la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri ha più volte ribadito che “i medici ci sono, ma mancano gli specialisti”.

“Riconosciamo al Ministro Grillo il merito di aver preso in considerazione le nostre istanze” commenta il presidente Fnomceo Filippo Anelli.

“Ora si dia attuazione alla norma dell’ultima finanziaria e si assumano gli specializzandi dell’ultimo anno, liberando così altre 5000 borse che possono aggiungersi a quelle individuate dal Ministro, dando cosi una prima risposta agli oltre 10000 laureati in medicina ancora fermi nell’imbuto formativo”.
“Finalmente – prosegue il vertice della Federazione – si è compreso che non mancano, anzi sono in sovrannumero, i medici laureati: a mancare sono gli specialisti. Questo risultato importante per il nostro Servizio Sanitario Nazionale, raggiunto grazie al Ministro Grillo, inverte una tendenza e avvia a soluzione il problema della carenza degli specialisti”.
“Tuttavia – sottolinea ancora Anelli – il percorso per risolvere il problema della carenza di specialisti, che crea forte disagio e allunga le liste di attesa, necessita di un ulteriore sforzo. Perciò chiediamo di assumere all’interno degli ospedali gli specializzandi dell’ultimo anno, misura peraltro largamente condivisa da tutto il mondo medico e dai Sindacati di categoria, e di porre fine all’emorragia di borse che, abbandonate a metà del percorso, vanno attualmente sprecate”.
 
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