Lettera del presidente della Federazione Filippo Anelli ai presidenti di Camera e Senato per sollecitare di colmare il vuoto normativo relativo al problema della sicurezza dei presidi sanitari

“Velocizzazione dell’iter dei provvedimenti legislativi in itinere contro la violenza a danno degli operatori sanitari, al fine di creare dei deterrenti normativi che siano un segnale contro intemperanze sociali, che siano un messaggio alla popolazione in termini di sicurezza dei presidi sanitari e dei luoghi di cura, oltre che un segnale verso l’intera categoria sanitaria che ha subito perdite di validissimi professionisti trucidati sul posto di lavoro, in ambulatori, studi medici, ospedali”. E’ l’auspicio espresso dalla FNOMCeO in due lettere indirizzate al Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e a quello della Camera, Roberto Fico.

Sono diversi i progetti di legge in materia, di cui uno di iniziativa governativa, sinora presentati nei due rami del Parlamento. Per il presidente della Federazione dei medici, Filippo Anelli, la violenza contro gli operatori sanitari è “una vera e propria emergenza”.

“Si tratta di un fenomeno – sottolinea – che determina non solo uno stato di disagio nell’esercizio quotidiano della attività sanitaria ma che ha anche un effetto emulativo, frutto di una distorta visione della medicina e delle sue potenzialità di cura”.

“Come FNOMCeO e come Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri territoriali – continua Anelli – abbiamo attivato iniziative di sensibilizzazione della popolazione a livello nazionale e locale per contrastare una visione consumistica della salute in cui il medico viene a perdere il suo tradizionale ruolo di alleato del paziente, per ridursi esclusivamente a una figura tecnica che eroga prestazioni. L’illusione che il progresso scientifico in medicina consenta di superare il concetto di malattia e addirittura di morte, è stata in questi anni fortemente supportata a livello mediatico, inducendo la popolazione a ritenere inaccettabile la non guarigione e addirittura la morte. Si tratta di una distorsione che come professionisti medici e odontoiatri quotidianamente combattiamo, attraverso il massimo impegno posto a tutela della salute, attraverso la presa in carico di pazienti, in ogni condizione essi siano, con una dedizione che spesso supera i confini dello stretto rapporto medico- paziente”.

“È arrivato, però, il momento – esorta il vertice della FNOMCeO – di dare sicurezze e concrete tutele al professionista sanitario nell’esercizio dell’attività varando rapidamente misure di protezione e di contrasto alla violenza esercitata nei loro confronti”. Da qui l’appello ai presidenti di Camera e Senato a colmare “quel vuoto normativo che oggettivamente esiste riguardo a un aberrante fenomeno in continua crescita”.

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