Mi permetto, con molta umiltà, di rivolgermi al collega Prof. Buccelli al quale vorrei riferire delle personali riflessioni sui fatti che il collega dr. Pedoja, in qualità di segretario della SMLT, porta alla sua attenzione (si allega la lettera in calce).

Reputo che il SIMLA per non perdere la propria identità debba farsi ago della bilancia di questa incresciosa situazione che penso abbia la potenzialità di spaccare in due la medicina legale italiana (sia universitaria che libero-professionale). Anche tenuto conto di quanto dal sottoscritto evidenziato in altro articolo di oggi nella rubrica Io Polemico, si ritiene che formare un tavolo tecnico medico legale su argomenti “troppo” medico legali senza una larghissima rappresentazione della medicina legale italiana sia un grave errore, che diventa ancor più grave se la Società Italiana di Medicina Legale se ne fa, eventualmente, promotrice o comunque partecipe senza, nel suo seno, la larghissima rappresentazione di cui sopra.

Un tavolo tecnico medico legale non può avere al suo interno delle Istituzioni (assicurative e non) in quanto tali, ma solo medico legali che rappresentano il cittadino, ossia medici legali che lavorano per il suo interesse. Ciò non significa che al tavolo tecnico non possano sedersi medici legali che lavorano per le aziende o per le istituzioni e che, esclusivamente in qualità di medico legali, lavorano per il raggiungimento di modalità operative finalizzate all’ottimizzazione della valutazione medico legale del danno alla persona in qualsiasi ambito e all’ottimizzazione di un albo nazionale dei CTU.

Sarebbero, altrimenti, situazioni diverse e in conflitto se l’unico obiettivo fosse “la medicina legale” a tutela del cittadino.

Il collega Buccelli nella sua qualità di presidente del SIMLA e di stimato esponente della medicina legale italiana, dovrà tener conto delle sagge perplessità del dr. Pedoja, condivise dalla totalità della SMLT e dalla FAMLI, in quanto l’obiettivo della medicina legale è essere una, sola e indipendente e a piena tutela del cittadino.

Come presidente dell’Accademia della Medicina Legale auspico una saggia presa di posizione della SIMLA che possa far rientrare lo “scompiglio” medicolegale di questi ultimi mesi.

 

Dr. Carmelo Galipò

(Pres. Accademia della Medicina Legale)

SCARICA QUI LA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE SIMLA

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