Il giudice monocratico ha condannato a un anno di reclusione e al pagamento di una provvisionale un medico: avrebbe scambiato problemi cardiaci per un colpo di freddo.

Un caso di malasanità ha portato alla condanna di un medico, R.M., dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento: la dottoressa non avrebbe diagnosticato alla paziente, poi deceduta, una sindrome coronarica acuta.

La vicenda

Tutto ha inizio nel luglio del 2012. La vittima, M.V., una donna di 36 anni originaria di Porto Empedocle, si era recata in pronto soccorso accusando dei forti dolori al braccio e alle spalle.

Secondo la ricostruzione dei fatti, la signora sarebbe stata ignorata per oltre mezz’ora al Pronto Soccorso.

Inoltre, le sarebbe stato detto dalla dottoressa che l’ha visitata di non essere affetta da alcuna patologia.

Per il medico, infatti, i dolori al braccio e alle spalle sarebbero stati causati dall’aria condizionata.

La donna, però, è morta per sindrome coronarica acuta poco prima di essere sottoposta ad alcune radiografie “sollecitate – secondo il marito – con insistenza”.

L’uomo, assistito dall’avvocato Gianfranco Pilato, qualche ora dopo la morte della moglie, aveva immediatamente presentato una dettagliata denuncia con la quale segnalava “omissioni e negligenze”.

La sua costituzione di parte civile e quella dei figli, però, sono state ritirate dopo che hanno ottenuto il risarcimento.

Quanto alle sorelle, il fratello e i genitori (difesi dagli avvocati Giuseppe Lauricella e Santo Lucia) questi sono rimasti nel processo.

Per loro, il giudice ha stabilito, oltre al diritto al risarcimento che andrà quantificato in sede civile, anche una provvisionale di 30 mila euro per le sorelle della donna e 20 mila euro per il fratello.

Il medico – difeso dall’avvocato Ninni Giardina – aveva dichiarato: “Sono addolorata per quella tragedia ma non ho alcuna responsabilità, ho fatto il mio dovere fino in fondo”.

Ma per il giudice monocratico Rosanna Croce il medico è colpevole di omicidio colposo. Per questo è stata condannata a un anno di reclusione e al pagamento di una provvisionale.

Il pm Alfonsa Fiore aveva chiesto la condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione.

 

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