Secondo un’indagine condotta da Fiaso, in Italia la sperimentazione di nuovi farmaci è molto diffusa a tutto vantaggio di medici e pazienti

La Fiaso, Federazione di Asl e ospedali, ha presentato a Roma nel corso della Convention del management sanitario, promossa dalla stessa Federazione dal 7 al 9 novembre, uno studio sulla sperimentazione di nuovi farmaci in Italia.

Ebbene, nel triennio considerato – 2013, 2014 e 2015 – negli ospedali pubblici italiani ci sono stati 6.332 test, 1.923 dei quali no profit.

Una buona notizia per la nostra sanità, vessata dalla carenza di personale e dalle ristrettezze di bilancio.

Il trend che riguarda la sperimentazione di nuovi farmaci è in crescita, soprattutto se si considera che nel triennio 2000-2002 l’Aifa ne aveva autorizzate 1.722, poco più di un terzo di quelle for profit rilevate nei tre anni presi in esame dallo studio condotto da Fiaso.

Si tratta, in ogni caso, di una tendenza positiva, che significa maggiore conoscenza da parte dei medici delle nuove armi terapeutiche e più rapida immissione in commercio dei prodotti innovativi.

I benefici maggiori, in tal senso, si registrano in area oncologica.

Qui è stato impegnato il 16,5% dei ricercatori interessati complessivamente dalle sperimentazioni cliniche. Al secondo posto l’area pediatrica, con il 9,6%, seguita dall’ematologia con l’8,4%, dall’area neurologica (7,9%) e da quella cardiologica (5,6%).

Lo studio

Realizzato da Fiaso in collaborazione con Farmindustria e l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di Roma, Altems, lo studio rileva che la rinascita della ricerca c’è.

Tuttavia, il nostro Paese resta un po’ indietro in Europa, dove la sperimentazione di nuovi farmaci è più diffusa.

I numeri

Nel triennio 2013-15 Fiaso conta inoltre 507 studi su dispositivi medici, 2.865 altre sperimentazioni e 3.596 studi osservazionali. Si tratterebbe, in totale, di 13.300 studi, con una media di oltre 100 per ciascuna azienda ospedaliera, universitaria ed Irccs delle 42 prese in esame.

Inoltre, per ciascuna azienda sanitaria, queste sperimentazioni hanno generato nel triennio 4 milioni di finanziamenti privati e 5,5 milioni di finanziamenti pubblici.

Secondo Mario Clerico, presidente del Cipomo, il Collegio dei Primari oncologi ospedalieri “la medicina è la scienza del probabile, per questo è importante che si continui a ricercare confrontandosi con gli altri e verificando di volta in volta i risultati acquisiti”.

 

 

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