Il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda ha annunciato a Repubblica Tv una norma per lo stop delle bollette a 28 giorni

Una norma per lo stop delle bollette a 28 giorni sarà inserita come emendamento al decreto fiscale o alla legge di bilancio.
Lo ha annunciato a Repubblica Tv il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda.
Dopo le varie proteste delle associazioni dei consumatori, è finalmente pronta la norma che sancirà lo stop delle bollette a 28 giorni, anziché mensili.

“Stiamo verificando – ha dichiarato Calenda – se la legge passerà come emendamento al decreto fiscale o nella legge di Bilancio. Il testo è già pronto,dobbiamo trovare solo il veicolo”.

Sulla questione dello stop delle bollette a 28 giorni si dibatte da lungo tempo.
Un problema che interesserebbe non solo gli operatori di telefonia ma anche la pay tv.
Tutto ha avuto inizio con la discesa in campo dell’Agcom. Nel marzo scorso, infatti, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha indicato agli operatori di telefonia fissa (ma non per quella mobile) come scadenza per la fatturazione 30 giorni e non 28.
Un cambiamento che non è piaciuto proprio a nessuno. Dai consumatori – in primis – fino alla compagnie.
E così, è scattato il ricorso al Tar.
Il Tribunale amministrativo ha accolto la sospensiva e rinviato per il giudizio di merito al prossimo 7 febbraio. Nel frattempo, però, anziché adeguarsi i vari operatori hanno optato tutti per la bolletta a 28 giorni, creando un putiferio.
Da qui è scattata la reazione dell’Autorità che il mese scorso ha avviato i procedimenti sanzionatori.
Un intervento originatosi grazie alle associazioni dei consumatori che hanno lanciato petizioni, organizzato azioni collettive e sollecitato un provvedimento del Governo.
Provvedimento che, finalmente, pare essere in procinto di arrivare.
Nei giorni scorsi, è stato anche presentato un disegno di legge ad hoc che, stando agli annunci, doveva essere inserito come intervento in manovra.
Ma di questo stop delle bollette a 28 giorni, sino ad oggi non c’è traccia né nel ddl né nel decreto collegato.
Tuttavia, le dichiarazioni di Calenda hanno tranquillizzato, per ora, gli animi di molti.
Quella dell’emendamento alla manovra o al collegato dl fiscale, peraltro, sarebbe la strada più immediata per la risoluzione del problema.
 
 
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