La Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione del Ministero della Salute ha emanato, lo scorso 9 agosto, il decreto dirigenziale che revoca le autorizzazioni all’immissione in commercio di prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosate in associazione con il coformulante ammina di sego polietossilata e modifica le condizioni d’impiego dei restanti prodotti fitosanitari.

Il provvedimento ministeriale, che entrerà in vigore il 22 agosto, arriva dopo l’emanazione da parte della Commissione europea, del regolamento n. 1313 del 1 agosto che modifica le condizioni di approvazione della sostanza attiva. In attesa del parere dell’Agenzia europea sulle sostanze chimiche sull’opportunità di mettere al bando dell’erbicida, Bruxelles ha deciso di restringerne le condizioni d’uso prevedendo il bando di una sostanza, ritenuta nociva, utilizzata nella produzione del glifosato e l’obbligo di minimizzarne l’uso nei parchi pubblici.

Nello specifico il decreto dirigenziale di Lungotevere Ripa prevede la revoca dell’impiego nelle aree frequentate dalla popolazione o dai gruppi vulnerabili (parchi, giardini, campi sportivi e aree ricreative, cortili e aree verdi all’interno di plessi scolastici, aree gioco per bambini e aree adiacenti alle strutture sanitarie), nonché la revoca dell’impiego in pre-raccolta al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura,

Viene inoltre disposto l’inserimento nella sezione delle prescrizioni supplementari dell’etichetta in caso di impieghi non agricoli, della seguente frase: “divieto, ai fini della protezione delle acque sotterranee, dell’uso non agricolo su: suoli contenenti una percentuale di sabbia superiore all’80%; aree vulnerabili e zone di rispetto, di cui all’art.93, comma 1 e all’art.94, comma 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152”.

Infine, il provvedimento ordina la revoca, sempre dal 22 agosto 2016, della autorizzazione all’immissione in commercio ed impiego dei prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosate ed il coformulante ammina di sego polietossilata.

“Con questa scelta l’Italia si conferma all’avanguardia in Europa e nel mondo nelle politiche rivolte alla sicurezza alimentare ed ambientale”, ha affermato Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti, che ha anche sottolineato come l’agricoltura italiana sia la più green d’Europa con il divieto all’utilizzo degli ogm e il maggior numero di aziende biologiche oltre ad essere al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4 per cento), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4 per cento) e di quasi 14 volte quella dei prodotti extracomunitari (5,7 per cento).

L’organizzazione degli imprenditori agricoli ha tuttavia evidenziato la “necessità che le misure precauzionali riguardino coerentemente anche l’ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati con modalità analogo come il grano proveniente dal Canada dove viene fatta un uso intensivo di glifosate proprio nella fase di preraccolta”.

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