La donna era deceduta per le conseguenze della rottura di un aneurisma cerebrale. Nei giorni antecedenti il decesso si era recata due volte in Ospedale lamentando vari disturbi ma era stata rimandata a casa con diagnosi di gastroenterite e cervicalgia

La madre era deceduta causa della rottura di un aneurisma cerebrale. Intimorita che la stessa sorte potesse toccare anche a lei una donna siciliana di 40 anni, in preda a forte mal di testa, annebbiamento della vista e conati di vomito, si era recata il 14 luglio 2015 presso l’Ospedale Moscati di Taranto illustrando al medico di turno le proprie paure e chiedendo una tac urgente. Stessa richiesta avrebbe presentato il 17 luglio presso un altro nosocomio della città, il Santissima Annunziata, dove si era recata per il persistere del suo malessere fisico. In entrambi i casi, tuttavia, secondo la denuncia presentata dal legale della famiglia della donna, la paziente era stata dimessa senza il ricorso all’esame strumentale richiesto, rispettivamente con diagnosi di gastroenterite e di cervicalgia.
Il 22 luglio la quarantenne era entrata in coma mentre si trovava a casa. Il marito l’aveva porta d’urgenza al Moscati dove i medici, resisi conto della gravità della situazione, avevano disposto il trasferimento in ambulanza al Santissima Annunziata. Qui la paziente era stata sottoposta a un intervento in laparoscopia e poi a una seconda operazione chirurgica alla testa per far fronte a una forte emorragia. Purtroppo i timori della donna si erano rivelati fondati; dopo pochi giorni ne era stato constatato il decesso proprio per le conseguenze derivanti dalla rottura di un aneurisma.
In seguito al decesso la Procura del capoluogo pugliese aveva aperto un fascicolo sul caso iscrivendo nel registro degli indagati 6 operatori sanitari. Nelle scorse ore, il Giudice per l’udienza preliminare ha rinviato a giudizio i due camici bianchi che visitarono la paziente in occasione dei suoi accessi presso i due ospedali tarantini nei giorni antecedenti la morte. L’ipotesi di reato a loro carico è di omicidio colposo. Secondo l’accusa, se fosse stato disposta la Tac quella morte si poteva evitare. Archiviata, invece, la posizione dei quattro medici che operarono la vittima.
 
Hai avuto un problema analogo e ti serve una consulenza gratuita? scrivi a redazione@responsabilecivile.it o telefona al numero 3927645623

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui