La titolare del dicastero della Salute sull’ipotesi di nuovi tagli alla sanità: non è un settore su cui ci si può permettere di stringere ancora la corda

Pronta a dimettersi in caso di nuovi tagli alla sanità. Lo ha affermato il Ministro della Salute Giulia Grillo rispondendo ad alcuni cronisti in occasione della presentazione di un libro sulla farmaceutica a Roma.

Le dichiarazioni arrivano all’indomani della presentazione di una bozza del nuovo Patto per la Salute in cui è prevista una clausola che lega il previsto aumento del Fondo sanitario alle condizioni della finanza pubblica. Per Grillo si tratta di “un canovaccio che fa parte del testo del vecchio Patto per la salute e deve politicamente avere ancora tutte le valutazioni”.

In merito alla questione dei tagli il Ministro chiarisce che “sicuramente se si dovesse ipotizzare che si vuole attingere dalla sanità”, lei non parteciperà “all’ennesima mannaia sulla sanità pubblica”. In tal caso prenderebbe corpo l’ipotesi di rinunciare alla guida del dicastero.

Grillo ribadisce di non essere d’accordo con la clausola voluta dal Mef.

“Ritengo che la sanità abbia già contribuito alla finanza pubblica, non capisco cosa ancora dobbiamo tagliare: non abbiamo più soldi”.

“Sulla sanità – insiste il vertice di Lungotevere Ripa – non si può tagliare più di quanto è già stato fatto. L’incremento che è stato previsto nella scorsa legge di Bilancio è il minimo sindacale per tenerla in piedi. Ricordo che dobbiamo ancora rinnovare il contratto degli operatori della sanità”.

“Questa sanità è tenuta in piedi grazie alla gente che ci lavora. Se iniziamo a tagliare tutto dove troviamo i soldi per fare le cose, per comprare i farmaci?”. Sulla sanità bisogna essere seri, non è qualcosa su cui ci si può permettere di stringere ancora la corda. Spendiamo molto meno di altri Paesi – conclude – e quindi non possiamo ridurre ancora di più questa spesa”.

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