Il Consiglio di Stato ha dato il via libera all’attuazione del testamento biologico, grazie al parere reso oggi sui quesiti posti dal ministro della Salute

Il testamento biologico ha ricevuto il via libera anche dal Consiglio di Stato.

L’effettiva attuazione del biotestamento è realtà, grazie al parere reso oggi sui quesiti del 26 giugno posti dal ministro della Salute.

Il Consiglio di Stato, in Commissione speciale, ha infatti depositato il parere (n. 1991/2018) sui quesiti sottoposti dal ministro della Salute in materia di testamento biologico e in particolare sulle Disposizioni anticipate di trattamento (Dat), con particolare riferimento all’istituzione della banca dati nazionale.

Le Disposizioni anticipate di trattamento (Dat) nel testamento biologico

Con le Dat ciascun individuo, nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, può decidere “ora per allora” su eventuali trattamenti sanitari che potrebbero riguardarlo in futuro e sui quali in quel momento non sarà in condizione di prestare il consenso.

Questo potrà avvenire manifestando la propria volontà mediante la redazione di un atto specificamente previsto.

Il Consiglio di Stato, per dare effettiva attuazione alla legge n. 219/2017 sul testamento biologico, ha introdotto le Dat.

Ora, la banca dati nazionale su richiesta dell’interessato deve contenere copia delle Dat.

Oltre a queste, deve essere compresa l’indicazione del fiduciario, salvo che il dichiarante non intenda indicare soltanto dove esse sono reperibili.

Inoltre, il registro nazionale è aperto anche a tutti coloro che non sono iscritti al Servizio sanitario nazionale.

Un altro aspetto importante delle Dat è che non avranno alcun vincolo di contenuto.

Questo significa che l’interessato potrà scegliere di limitarle solo a una particolare malattia, di estenderle a tutte le future malattie, di nominare il fiduciario o di non nominarlo.

Spetterà al ministero della Salute mettere a disposizione un modulo-tipo per facilitare il cittadino a rendere le Dat.

Poiché le Dat servono a orientare l’attività del medico, è necessario che ci sia certezza sulla corretta formazione della volontà del dichiarante. Infine, alle Dat può accedere il medico e il fiduciario sino a quando è in carica.

Soddisfazione è stata espressa dal ministro della Salute Giulia Grillo.

“Presto il biotestamento potrà diventare pienamente realtà – afferma Grillo – che ha ringraziato il Consiglio di Stato per aver reso “in tempi rapidissimi il parere sui quesiti richiesti dal ministero della Salute per accelerare la costituzione della Banca dati nazionale delle Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat)”.

Secondo il ministro, i chiarimenti forniti dal Consiglio di Stato “ci consentono di ultimare la predisposizione di un provvedimento molto atteso dai cittadini, ma purtroppo per lungo tempo dimenticato nei cassetti del ministero. Subito, al momento del mio insediamento come ministro, ho messo all’ordine del giorno un tema di civiltà, per dare finalmente applicazione a una legge nazionale che non poteva restare disattesa”.

 

 

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