Il Tribunale di Roma ha riconosciuto che il danno conseguito dal bambino, affetto da tetraparesi distonica e deficit comunicativo, sia da attribuire alla mancata effettuazione di un cesareo

E’ affetto dalla nascita da tetraparesi distonica e deficit comunicativo. Gravissime patologie che, secondo il Tribunale di Roma, sono riconducibili a un caso di malpractice medica. Per questo il Giudice civile capitolino ha riconosciuto a un bimbo che oggi ha 11 anni, un risarcimento di circa 2 milioni di euro, “per le sofferenze e i disagi patiti” finora e per quello che dovrà sopportare “per tutta la durata della vita”.

Come riferisce ‘il Messaggero’, nella sentenza si legge che, al momento della nascita, il 5 agosto del 2007, l’equipe medica avrebbe dovuto ricorrere al parto cesareo. Invece così non fu e il piccolo riportò le terribili conseguenze che ne condizioneranno il resto dell’esistenza.

Il bambino, evidenzia il Tribunale, “dovrà convivere nella consapevolezza di una irrimediabile diversità”. Pertanto “il danno deve essere personalizzato e adeguato al caso specifico”.

Per il legale della famiglia si tratta di una decisione singolare in quanto il Giudice “ha umanizzato il diritto”. In tal senso non avrebbe guardato “solo ad un risarcimento tabellare”, ma avrebbe personificato il danno e preso a cuore l’esistenza del ragazzo ed il suo futuro”.

 “Il bambino – spiega – ha diritto a essere risarcito nell’importo di 1.943.891 euro per il danno patrimoniale e non patrimoniale patito, con una personalizzazione del danno per tutto quello che non può fare, per il dolore, la vergogna, la mancanza della possibilità di socializzare nelle stesse modalità degli altri bambini, mai riconosciuto prima dal tribunale di Roma”.

Nella stessa pronuncia, inoltre, viene riconosciuto ai genitori un diritto al risarcimento di 469.269 euro. Ed ancora alla sorella ed al fratello una somma pari di 48.397 euro.

“Questa sentenza – commenta la mamma sulle pagine del Messaggero – ci dà una grande serenità per il futuro di nostro figlio. È stato un iter travagliato e penoso, ma abbiamo ottenuto giustizia”.

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