Calano, per la prima volta, anche le liste di attesa per trapianti di rene e di polmone. Toscana Regione più ‘generosa’

L’Italia si conferma ai primi posti a livello internazionale in materia di trapianti. I pazienti trapiantati nel nostro Paese nel 2016 aumentano di 400 unità rispetto al precedente anno, attestandosi a quota 3736.  Il donatori, nell’anno appena trascorso, sono stati 1596 (rispetto ai 1489 del 2015): 1303 dopo l’accertamento di morte e 293 viventi. Si tratta di numeri mai raggiunti prima.
I dati, elaborati dal Centro nazionale trapianti e presentati questa mattina al Ministero della Salute, evidenziano incrementi per tutti gli organi trapiantati: rene (2.086 nel 2016, 1.882 nel 2015); trapianto combinato rene-pancreas (53 nel 2016, 31 nel 2015); fegato (1.235 nel 2016, 1.094 nel 2015); cuore (267 nel 2016, 246 nel 2015); polmone (154 nel 2016, 112 nel 2015).
Tale successo, spiega Alessandro Nanni Costa, direttore del Cnt , è merito di più fattori tra cui “il grande lavoro che si svolge nelle rianimazioni, la cura e la presa in carico dell’organo fin dal momento dell’individuazione del donatore, che si traduce in un’attenta valutazione oncologica e infettivologica e nelle tecniche più recenti come la perfusione o la donazione a cuore fermo”. Nel 2016, ricorda Costa, da 20 donatori post accertamento di morte cardiocircolatoria sono stati trapiantati 30 organi, poi sottoposti a perfusione. E nel complesso questa tecnica è stata impiegata su un centinaio di organi.
Al 31 dicembre 2016 i pazienti in lista d’attesa per ottenere un trapianto sono invece 8.856: 6.598 per il rene, 1.041 per il fegato, 742 per il cuore, 346 per il polmone, 248 per il pancreas, 13 per l’intestino. I numeri sottolineano come per la prima volta le liste d’attesa relative a  trapianti di rene e di polmone siano in diminuzione rispetto all’anno precedente. Stabile il numero di pazienti che attendono un trapianto di fegato mentre aumentano, invece, le persone in attesa di un cuore. Quest’ultimo dato, tuttavia, va considerato in relazione all’uso dei cuori artificiali che incrementano la platea dei pazienti ‘trapiantabili’.
A livello territoriale la Toscana risulta essere la Regione più ‘generosa’, con 53,3 donatori per milione di popolazione; in coda il Molise (3,2 pmp). Nonostante gli aumenti registrati in diverse regione italiane e i livelli raggiunti dal Lazio (22,9 pmp), rimane evidente la differenza tra nord e sud (Sicilia 12,2 pmp; Campania 13,3 pmp; Calabria 12,6 pmp). Anche le opposizioni alla donazione, formulate dai familiari dei donatori in assenza di esplicita dichiarazione in vita, sono più elevate al sud (in particolar modo in Basilicata e in Sicilia, rispettivamente col 52,2% e 47% di dinieghi) rispetto al nord.

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