Un paziente si è scagliato contro il camice bianco presso l’ambulatorio di ortopedia dell’ospedale di Monopoli procurandogli, tra l’altro, un trauma toracico e la rottura di due costole

Trauma toracico, due costole rotte, una ferita al labbro inferiore, escoriazioni al volto e alle braccia. Oltre a uno stato di ansia generalizzata, dovuta al trauma. E’ quanto refertato a un medico in servizio presso il nosocomio di Monopoli, in provincia di Bari. Il camice bianco è stato aggredito nel tardo pomeriggio di sabato da un suo paziente, già noto per essere incline alla violenza.

L’episodio si è consumato nell’ambulatorio di ortopedia del presidio ospedaliero. Qui il dottore racconta di aver trovato “un noto personaggio” che “iniziando a straparlare e a offendere chiedeva di essere visitato per primo”. Invitato ad attendere, il paziente si sarebbe diretto nel corridoio che funge da sala di attesa.

“Ero seduto dietro la scrivania dell’ambulatorio – racconta il professionista – chiedendo informazioni al medico del Pronto Soccorso, che mi riferiva che avevano già chiamato la Polizia. Il personaggio entrava correndo, e scaraventandomisi addosso mi faceva cadere a terra con tutta la scrivania, continuando a colpirmi con calci e pugni. Per fortuna l’intervento dell’ausiliario evitava che fossi colpito anche con un pesante sgabello. Subito dopo l’aggressore scappava, evitando gli agenti della polizia che erano tempestivamente accorsi”.

“I medici sono sempre in prima linea in una guerra che non conosce tregue, neppure per il Natale”.

Ad affermarlo è il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli. “Abbiamo chiesto al Governo interventi urgenti, che auspichiamo siano messi in atto con il nuovo anno – continua Anelli -. Noi però non possiamo più aspettare: proporrò al Comitato Centrale di istituire un fondo per costituirci parte civile in tutti i processi contro i medici vittima di aggressioni”.

“Diciamo basta alla violenza contro i medici – conclude il vertice della FNOMCeO -. Firmiamo tutti insieme l’armistizio di questa stupida e insensata guerra, nella quale i medici soccombono sotto il fuoco amico dei loro stessi pazienti e sotto lo sguardo inerme e indifferente delle istituzioni”.

 

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