Come funziona e quando matura il diritto a ricevere la tredicesima mensilità? Ecco una breve guida con tutto quello che c’è da sapere

Come si matura e che cosa occorre per ottenere la tredicesima mensilità?
Un tempo nota come “gratifica natalizia”, la tredicesima rappresenta un riconoscimento economico aggiuntivo rispetto alla normale retribuzione. I datori di lavoro sono tenuti a corrisponderlo ai propri dipendenti in busta paga nel mese di dicembre.
L’obbligo di corresponsione della tredicesima, quindi di una mensilità aggiuntiva della retribuzione rispetto alle 12 annuali, è stato introdotto dal CCNL del 5/8/1937 per gli impiegati dell’industria.
In seguito, l’Accordo Interconfederale per l’industria del 27/10/1946 ha provveduto a estendere il beneficio anche agli operai. Infine, con il d.P.R. n. 1070/1960, il trattamento è divenuto efficace erga omnes.
La tredicesima, salvo rare eccezioni, spetta a tutti lavoratori dipendenti assunti a tempo determinato o indeterminato, sia pubblici che privati, nonché ai lavoratori domestici e ai pensionati anche con pensione minima o titolari di assegno sociale.
Non spetta, invece a lavoratori parasubordinati co.co.co., a progetto o autonomi, nonchè ai percettori di assegno di accompagnamento.
Quanto ai precettori di pensione di invalidità, la tredicesima a loro spetta. Fa eccezione il caso in cui questi svolgano ancora un’attività lavorativa per cui hanno diritto a una tredicesima.
In questo caso non si avrà una duplicazione del bonus poiché l’INPS accredita una sola tredicesima.

La tredicesima, inoltre, non matura in caso di percezione di indennità di disoccupazione né durante il periodo di cassa integrazione (ordinaria e straordinaria).

Per quel che concerne le modalità di calcolo della tredicesima, questa viene definita, di volta in volta, dai vari CCNL di categoria.
In linea generale, l’importo della tredicesima corrisponde alla retribuzione globale mensile di fatto e tiene conto di tutte le voci fisse indicate nel cedolino.

Per i lavoratori che hanno una paga oraria, invece, l’importo si calcola moltiplicando la quota oraria per un determinato coefficiente indicato dai contratti collettivi.

Per l’ammontare della tredicesima non si considerano alcuni elementi di retribuzione variabile, eccetto il caso in cui siano corrisposti con continuità. Si tratta dei compensi per lavoro straordinario, notturno e festivo, le indennità per ferie non godute, i premi o gratifiche annuali e i rimborsi spese.
Tradizionalmente, per ogni mese di lavoro effettivo svolto viene accantonata una somma corrispondente a 1/12 della busta paga mensile. L’intero importo viene poi corrisposto al dipendente in busta paga nel mese di dicembre.
In altri casi, invece, al posto della mensilità aggiuntiva il datore di lavoro può pattuire col dipendente che il pagamento del singolo rateo avvenga mensilmente in busta paga.
Anche laddove il rapporto di lavoro sia durato meno di un anno, il lavoratore avrà ugualmente diritto alla tredicesima maturata per il periodo di attività effettivamente svolta.
I contratti collettivi considerano come un mese “intero” quello in cui il lavoratore ha lavorato almeno 15 giorni di calendario.
Ma quando matura la tredicesima? Ebbene, questa matura anche durante ferie, riposi annuali, assenze per assistenza a familiare con 104, malattia e infortunio sul posto di lavoro, congedi matrimoniali e per maternità anticipata e obbligatori,  ma non per quella facoltativa.

Esulano dal calcolo i giorni di congedo parentale, le assenze ingiustificate o per sciopero. Ma anche quelle per malattia del bambino, i permessi e le aspettative non retribuite.

Cosa cambia per i lavoratori part-time?
In tal caso, l’importo matura in maniera proporzionale alla percentuale di prestazione lavorativa svolta dal dipendente in rapporto al lavoratore a tempo pieno. In caso di trasformazione del rapporto durante l’anno (da part-time a full-time o viceversa), il calcolo della tredicesima avviene sommando gli importi maturati distintamente nei due periodi.

Quanto ai pensionati, questa matura in base al numero di ratei pensione percepiti nel corso dell’anno e, di regola, ha importo pari a quello della rata di pensione del mese di dicembre.

Un altro capitolo è quello della tredicesima per i lavoratori domestici.
Per loro, l’INPS ha messo a disposizione un apposito Simulatore per il calcolo della tredicesima (se il lavoratore domestico presta servizio per più famiglie, ogni datore di lavoro sarà tenuto all’erogazione della quota di tredicesima sulla base della retribuzione oraria corrisposta).
A differenza della retribuzione mensile, la tredicesima è soggetta a tassazione senza che, tuttavia, vengano applicate le detrazioni previste per il lavoratore dipendente e per i familiari a carico.
Per questo motivo la mensilità aggiuntiva spesso risulta inferiore allo stipendio, ammontando a circa l’85-90% di esso.
 
 
 
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