Un’operazione di 12 ore, portata avanti da 4 equipe, ha consentito di asportare con successo un tumore avanzato alla tiroide estremamente raro ed esteso

Un intervento chirurgico multidisciplinare ad elevata complessità  ha consentito il superamento della fase critica e la possibilità di  intraprendere le terapie oncologiche necessarie per un paziente affetto da un tumore avanzato alla tiroide, estremamente raro ed esteso anche in altri settori anatomici. L’operazione, svolta a Pisa, ha coinvolto in sala ben 4 équipe operatorie ed è durata oltre 12 ore.

La patologia, nel caso specifico, era talmente estesa da non poter essere trattata con la sola terapia farmacologica. Era necessario un approccio chirurgico che però richiedeva le competenze di più specialisti. E difatti l’intervento è stato eseguito nella sala operatoria della Cardiochirurgia del Dipartimento Cardio-toraco-vascolare. E’ stato inoltre necessario ricorrere alla circolazione extracorporea (CEC) in ipotermia profonda per la ricostruzione di strutture vascolari arteriose e venose inglobate dalla massa neoplastica.

Hanno eseguito l’intervento il professor Mauro Ferrari (chirurgo vascolare), il dottor Giovanni Scioti ed il dottor Federico Del Re (cardiochirurghi), il professor Gabriele Materazzi ed il dottor Carlo Ambrosini (endocrino-chirurghi), il professor Marco Lucchi (chirurgo toracico), il dottor Fabio Guarracino ed il dottor Daniele Amitrano (anestesisti-rianimatori) oltre a tutto il personale infermieristico e tecnico di sala operatoria.

Si è trattato di un lavoro di squadra perfettamente calibrato e preparato con cura dopo un consulto multidisciplinare richiesto dai medici dell’Unità operativa di Endocrinologia 1 – diretta dal professor Paolo Vitti – per l’origine tiroidea della patologia.

La scelta cui sono approdati gli specialisti dell’Aoup è stata per un intervento di asportazione della tiroide congiuntamente alla rimozione della massa mediastinica neoplastica. Una procedura ad alto rischio ma riuscita con successo.

Alla fine, dopo alcune settimane di degenza in rianimazione, il paziente, in buona salute, è stato trasferito in un Istituto per proseguire la riabilitazione cardiologica necessaria per il recupero funzionale. Appena completato il percorso riabilitativo, sarà di nuovo affidato alle cure degli endocrinologi-oncologici della Endocrinologia dell’Aoup, per le ulteriori cure del caso.

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