Effettuato all’Istituto Neurologico Besta il primo intervento in Europa di ablazione di un tumore cerebrale con l’innovativa Tecnica di Termoterapia Interstiziale Laser (LITT)

Eseguite a MIlano le prime due procedure di ablazione di un tumore cerebrale con la Tecnica di Termoterapia Interstiziale Laser (LITT). Si tratta si un innovativo trattamento mininvasivo effettuato presso il dipartimento di neurochirurgia dell’Istituto Neurologico Besta, diretto dal Prof. Francesco Di Meco.

Il primo intervento ha riguardato una paziente di 38 anni con tumore al seno e metastasi parietale anteriore in progressione, nonostante un precedente trattamento radiochirurgico. Il secondo, invece, ha interessato un uomo di 53 anni, affetto da tumore renale con metastasi frontale posteriore, condizionante una paralisi all’arto superiore per cui era necessario un trattamento cortisonico prolungato. Entrambi gli interventi hanno avuto esiti favorevoli e, proprio grazie a questa procedura innovativa, i pazienti potranno migliorare notevolmente la loro qualità di vita.

Il trattamento laser mininvasivo di ablazione permette infatti di trattare tumori cerebrali, primari e metastatici, non facilmente raggiungibili con la chirurgia convenzionale, di piccole/medie dimensioni.

Si avvale dell’utilizzo di una piccola sonda dotata di fibra ottica, posizionata con precisione millimetrica per erogare energia laser nell’area da trattare. Il tutto grazie a tecniche avanzate di imaging computerizzata. Quando la luce laser viene rilasciata nel tessuto, la temperatura dell’area bersaglio inizia ad aumentare, distruggendo solo il tessuto patologico.

La nuova procedura richiede un’incisione di soli 2 millimetri sul cuoio capelluto, prevede un unico punto di sutura e pochi minuti per la sua attuazione. Inoltre, riduce i giorni di degenza, nonché l’utilizzo prolungato della terapia cortisonica, l’insorgenza di recidive e i costi per il Sistema Sanitario.

“E’ stato un intervento poco invasivo – racconta la paziente. – Mi è stata fatta l’anestesia generale, ma al risveglio ero cosciente e muovevo gambe, braccia e mani liberamente. Non ho avuto complicanze e già il giorno dopo sono tornata a casa dalla mia famiglia e piano piano sto riprendendo a fare la mia vita regolarmente”.

Prima di effettuare il trattamento viene attuata un’attenta valutazione del paziente, grazie a un team multidisciplinare che coinvolge neurochirurghi, neurologi, neuro-oncologi e neuroradiologi. A spiegarlo è la dott.ssa Cecilia Casali, membro dell’equipe medica dell’U.O. di Neurochirurgia. “Effettuiamo, inoltre, un accurato imaging pre-operatorio avvalendoci dell’aiuto dei fisici sanitari. L’utilizzo della Risonanza Magnetica nel corso della procedura di ablazione, ci consente di monitorare con precisione il trattamento, ottenendo un’ablazione precisa nell’area di interesse e riducendo al minimo il rischio di danni potenziali al tessuto sano circostante. L’applicatore laser viene poi rimosso e la piccola incisione viene chiusa con una sutura veramente minimale.”

 

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