Un ortopedico e un radiologo finiranno a processo con l’accusa di omicidio colposo dopo che il tumore da cui era affetto la vittima dell’errore, lo ha portato al decesso

Diagnosticarono una frattura del ginocchio destro con ematoma interno, ma si trattava di un tumore osseo. Un errore per il quale due medici di una clinica romana sono stati rinviati a giudizio nelle scorse ore con l’accusa di omicidio colposo. Vittima della vicenda un giovane di vent’anni, originario del casertano che ha prima dovuto subire l’amputazione dell’arto e poi, a distanza di circa un anno e mezzo, è deceduto a causa del cancro; un epilogo che forse, se la malattia fosse stata individuata per tempo, si sarebbe quantomeno potuto rinviare.
Il ragazzo, amante dello sport, viene visitato per un dolore al ginocchio nel maggio del 2013. Nonostante neghi di aver preso particolari colpi giocando a calcetto, uno dei medici imputati, ortopedico, legge in una lastra la frattura del ginocchio e prescrive il ricovero in clinica per un intervento chirurgico. Prima che il giovane entri in sala operatoria vengono effettuati ulteriori accertamenti, ma anche il radiologo che studia le lastre, il secondo imputato, conferma la frattura.
L’intervento si rivela inutile e dannoso. Il tumore si espande e un controllo effettuato a giugno porta alla luce la presenza di numerose metastasi che rendono necessaria l’amputazione dell’arto. La famiglia decide di agire legalmente nei confronti dei camici bianchi e la Procura apre un fascicolo iscrivendoli nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di lesioni gravissime. Le accuse, tuttavia,  si aggravano  dopo che nel novembre 2014, dopo un calvario che lo ha costretto sulla sedia a rotelle, il ragazzo muore.
Secondo i legali della famiglia al ventenne non venne prescritto l’esame con contrasto che avrebbe potuto far emergere la presenza del tumore. La Procura, ha accolto le tesi del Pubblico ministero da cui emergerebbe la responsabilità dei medici nel non accorgersi dell’entità del problema, stabilendo che dovranno affrontare il processo in Tribunale.
 
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