Per Fesmed la tutela della salute dei cittadini passa attraverso rispetto, dignità e centralità dei professionisti della sanità

“La Sanità italiana deve restituire ai professionisti della salute il ruolo che spetta loro, investendo nella formazione delle nuove generazioni di medici e valorizzando le competenze professionali, a tutela della salute dei cittadini per i quali il servizio pubblico è stato istituito quarant’anni fa”. Così Giuseppe Ettore, Presidente della Federazione Sindacale dei Medici Dirigenti (FESMED), nel discorso di apertura del Congresso Nazionale della Federazione, in corso a Roma.

Complice il crescente definanziamento della spesa, negli ultimi anni il Servizio sanitario è andato incontro a un progressivo ridimensionamento, del quale hanno fatto le spese anzitutto i professionisti della salute, che sono invece il cuore pulsante dell’offerta sanitaria dedicata ai cittadini.

In particolare, la formazione medica post-laurea è diventata una vera emergenza nazionale.

Tra il 2005 e il 2015, 11.000 medici italiani sono emigrati all’estero, portando via risorse e talenti. La carenza di medici specialisti è diventata drammatica come conseguenza del mancato turnover: nei prossimi 5 anni oltre 45.000 medici andranno in pensione, mettendo ulteriormente in difficoltà un sistema in forte crisi.

“Per affrontare la carenza dei medici, è necessario rivedere le procedure di accesso alle facoltà di Medicina e i programmi formativi post-laurea. Per far fronte alle effettive esigenze di insegnamento e di formazione sul campo, proponiamo l’istituzione, di concerto tra Ministero della Salute, MIUR e Regioni, e con la collaborazione delle Società Scientifiche, degli Ospedali di Insegnamento”, dichiara Ettore.

Dal punto di vista sindacale, proponiamo al Governo da poco in carica una serie di misure urgenti, che rappresentano una sorta di “roadmap” per la messa in sicurezza di una sanità pubblica efficace e universalistica: il rinnovo del contratto di lavoro, ormai scaduto da 9 anni, il superamento della legge Madia che blocca i fondi contrattuali al 2016, il finanziamento del turnover del personale, con assunzioni e stabilizzazione dei precari, la messa in sicurezza degli ospedali, l’applicazione dei LEA.

“Le Garanzie sui fondi aggiuntivi richiesti per la Sanità devono trovare al più presto un punto di coesione politica e un serio impegno da parte del Governo e delle Regioni”, aggiunge Ettore. FESMED, per contrastare l’indifferenza della politica, ulteriori rischiosi arretramenti della rappresentatività sindacale e qualificare le azioni necessarie a tutela della dignità dei medici, ha avviato recentemente un forte dialogo con altre OO.SS. di esclusiva rappresentanza medica; ciò per costruire una Federazione che possa determinare numericamente una linea sindacale e “politica” autorevole che tuteli innanzitutto i pazienti e difenda la centralità del ruolo medico nel SSN.

 

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