Passi in avanti per creare un vaccino antipolio sviluppando i virus nelle foglie delle piante. La tecnica è potenzialmente replicabile anche per l’Ebola

Le foglie di una pianta simile al tabacco sono state utilizzate per realizzare un vaccino antipolio. Un gruppo di ricercatori finanziati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha diffuso i risultati del loro lavoro. Sulla rivista Nature Communications gli studiosi, hanno spiegato qual è stato l’esito della ricerca.
Nelle foglie sono state fatte crescere delle particelle non patogene che simulavano il virus della polio. Una copia che non è in grado di riprodursi e che dalla pianta viene scambiata per il virus originale. I geni di questo “fac-simile” sono stati introdotti nei tessuti della pianta che a quel punto ha cominciato a produrre il suo vaccino antipolio.
Il professor Andrew Macadam, dell’ UK’s National Institute for Biological Standards and Control, ha spiegato la questione alla BBC. “Vaccini correnti per la polio sono prodotti da grandi quantità di virus vivo, che comporta una minaccia di fuga accidentale e reintroduzione” ha ricordato Macadam. In riferimento alla ricerca coordinata dalla John Innes Centre di Norwich, ha chiarito che “Questo studio ci porta un passo avanti verso la sostituzione dei vaccini antipolio attuali, fornendoci un’opzione economica e redditizia per la produzione di vaccini a base di particelle virali”.
I risultati, per ora ottenuti sugli animali, lasciano ben sperare. “E’ una tecnologia molto promettente. Spero che non sia troppo lontano il futuro in cui potremo produrre i vaccini nelle piante” ha commentato George Lomonossoff, coordinatore dello studio. Riferendosi alla tecnologia adottata, Lomonossoff ha aggiunto che non è utile solo per il vaccino antipolio. “Potenzialmente può essere usata per realizzare vaccini contro le epidemie emergenti, come Zika ed Ebola”.
 
 
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