L’episodio a Palermo; in Sicilia è il quinto caso di violenza negli ospedali nel giro di 7 giorni
Non si placa in Sicilia l’escalation di violenza negli ospedali nei confronti del personale sanitario. L’ultimo caso in ordine di tempo ha visto come vittima un addetto alla distribuzione dei pasti del nosocomio Vincenzo Cervello di Palermo.
L’uomo si trovava domenica scorsa nel reparto di osservazione breve, annesso al pronto soccorso. A fronte di 16 posti letto disponibili c’erano 28 pazienti, dodici dei quali sulle barelle. La situazione di sovraffollamento era acuita dalla presenza di numerosi parenti e conoscenti, in media 5 per ogni malato.
All’orario previsto per il pasto serale, l’operatore avrebbe invitato i visitatori ad uscire. Al secondo richiamo uno dei familiari presenti gli avrebbe sferrato un colpo, causandogli la rottura del timpano. L’uomo è stato denunciato alle forze dell’ordine.
Si tratta, per la Federazione dei sindacati indipendenti, dell’ottantesimo caso di aggressione negli ultimi cinque anni sul suolo siciliano; il quinto in appena sette giorni.
Nell’ultima settimana, infatti, sono stati denunciati episodi di violenza a Palermo, Carini, Partinico e Agrigento. In quest’ultimo caso un impiegato della Asp, in servizio negli uffici delle commissioni per il riconoscimento delle invalidità civili, è stato picchiato da un utente. Il dipendente, ricoverato in prognosi riservata, ha riportato varie lesioni e la frattura del cranio.
“Chiediamo l’autorevole intervento dell’assessorato Regionale della Salute e dei direttori generali o commissari, in quanto datori di lavoro – ha affermato il segretario provinciale Fials-Confsal Vincenzo Munafò – per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, mettendo in campo tutti i mezzi consentiti dalla legge affinché i protagonisti di questi atti vandalici, contro il personale, debbano essere assicurati alla giustizia in flagranza di reato e per interruzione del pubblico servizio, con immediato arresto da parte delle forze dell’ordine”.
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