A Bologna deferita per abusivismo sanitario una donna accusata anche di lesioni colpose per aver eseguito interventi di chirurgia estetica a una paziente cagionandole delle lesioni necrotiche al volto

Continua incessante l’attività dei Nas per contrastare il fenomeno dell’abusivismo sanitario. In Emilia Romagna, le indagini condotte dagli uomini del Nucleo Anti Sofisticazioni hanno portato nelle scorse ore alla segnalazione di cinque persone.

In particolare a Bologna, al termine di alcuni accertamenti eseguiti in collaborazione con i colleghi dell’Arma Territoriale di Ravenna, Faenza e Bologna Centro, i militari hanno deferito una donna all’Autorità Giudiziaria. L’indagata è accusata di esercizio abusivo di una professione e di lesioni personali colpose. La donna, benché priva di alcun titolo abilitativo, “praticava l’esercizio di medico estetista in diverse città emiliane”. Inoltre, avrebbe eseguito anche tre interventi di chirurgia estetica a una sua paziente cagionandole delle lesioni necrotiche al volto. La perquisizione locale e personale ha portato al sequestro di apparecchiature elettromedicali, farmaci e dispositivi medici del valore complessivo pari a 10.000 euro circa.

Il NAS di Parma, al termine di approfondite indagini relative a uno studio dentistico in provincia di Piacenza, ha invece deferito 4 persone in stato di libertà.

Nel corso dell’attività investigativa, infatti, gli uomini del Nucleo hanno raccolto importanti elementi di prova a carico degli indagati. Questi sono ritenuti responsabili, in concorso, del reato di esercizio abusivo di una professione.
Nello specifico, il rappresentante legale della struttura è accusato di aver consentito a due dipendenti di esercitare abusivamente la professione odontoiatrica. L’uomo, in un caso, avrebbe sostanzialmente costretto una terza dipendente a compiere il medesimo reato, sotto la minaccia di un licenziamento ingiusto.

Infine, sempre i carabinieri di Parma, nel corso di un’ispezione presso una clinica dentistica associata sita nella provincia di Reggio Emilia, hanno rinvenuto, all’interno dei cassetti del banco di lavoro ubicati nello studio operativo, due confezioni di farmaci e una bombola di ossigeno scaduti di validità. Il legale rappresentante della struttura è quindi stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per commercio/ somministrazione di medicinali scaduti.

 

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