I giudici della sesta sezione penale di Milano hanno condannato, con pene comprese fra i 3 i 7 anni e 8 mesi di reclusione, gli undici ex dirigenti Pirelli accusati di omicidio colposo in relazione a 24 casi di operai morti per forme tumorali provocate dall’esposizione all’amianto. Gli imputati sono tutti membri del consiglio di amministrazione della Pirelli tra il 1979 e il 1989.

Il Tribunale ha accolto la ricostruzione del pm Maurizio Ascione secondo cui gli operai sono morti a causa dell’inalazione di fibre di amianto negli indotti di viale Sarca e Via Ripamonti.

Inoltre, i giudici hanno condannato il responsabile civile Pirelli Tyre spa e gli ex manager, tra cui spicca il nome di Giulio Veronesi (fratello dell’oncologo Umberto, ndr), al “pagamento di una provvisionale complessiva di 520mila euro per le parti civili e al risarcimento dei danni da quantificare in sede civile”.

Con la sentenza, inoltre, è stata disposta una cifra di 200 mila euro per la figlia e la moglie di una delle vittime, 300 mila euro per l’Inail e 20 mila euro per Medicina Democratica e l’Associazione italiana esposti amianto:  “ Abbiamo dimostrato che uniti si vince – commentano le associazioni – questa volta siamo riusciti a far condannare il padrone”.

“Prendiamo atto con rammarico della sentenza di primo grado e aspettiamo di leggere le motivazioni non appena saranno depositate. Sulla base delle evidenze scientifiche ad oggi disponibili emerse nel corso della fase dibattimentale del processo, siamo certi della correttezza dell’operato dei nostri assistiti per i fatti contestati risalenti a oltre 25 anni anni fa, e presenteremo impugnazione in appello” Questo il commento di risposta alla sentenza dei legali della Pirelli.

I condannati

Tutti i condannati facevano parte del consiglio di amministrazione della Pirelli tra gli anni ’70 e ’80. Ecco l’elenco delle condanne: Luciano Isola (7 anni e 8 mesi, la pena più alta), Guido Veronesi (6 anni e 8 mesi), Piero Giorgio Sierra (6 anni e 8 mesi), Omar Liberati (3 anni e 6 mesi), Roberto Picco (3 anni), Carlo Pedone (3 anni), Ludovico Grandi e Gianfranco Bellingeri, amministratori delegati della Pirelli negli anni ’80, rispettivamente a 4 anni e 8 mesi e a 3 anni e 6 mesi di carcere. Condanne anche per, Gabriele Battaglioli (3 anni), Gavino Manca (5 anni e 6 mesi), Armando Moroni (3 anni).

Il commento dell’esperto

La redazione di Responsabile Civile ha raccolto il commento dell’avv. Ezio Bonanni, legale dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA). Ecco cosa ci ha detto:
“Questa sentenza costituisce un’ inversione di tendenza rispetto alle ultime decisioni assolutorie, oltre che un nuovo punto di partenza anche alla luce delle nuove ricerche scientifiche che dimostrano come i procedimenti cancerogeni si attivano anche attraverso le cosiddette ‘lesione infiammatori’. Questa nuova impostazione della procura di Milano, che è risultata vincente, è l’ennesima dimostrazione di come le fibre di amianto portino microlesioni del sistema respiratorio creando ispessimento pleurico, placche pleuriche, asbestosi ecc. Questa sentenza è un punto di partenza fermo restando che già la Cassazione in altre decisione aveva affermato la responsabilità per quanto riguarda morti da mesotelioma e tumore polmonare”.

Sei anche tu una vittima dell’amianto? Inviate una email alla redazione (redazione@responsabilecivile.it) oppure telefonate allo 06-69320026 e sarete contattati gratuitamente dai nostri esperti.
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