Arrivano parole dure da Anaao sulla Legge di Bilancio, che dichiara: “Per la Sanità è buio pesto”. Nessun commento dal ministero della Salute

C’è molta amarezza da parte di Anaao sulla Legge di Bilancio.
Nella conferenza stampa in cui si è parlato della sua approvazione, infatti, è emerso come alla Sanità non siano state destinate particolari risorse.
Anaao sulla Legge di Bilancio ha usato parole dure, diffondendo una nota.
“Se la tutela della salute dei cittadini è ancora un diritto costituzionale – si legge – deve essere garantito attraverso politiche coerenti e non abbattendo le condizioni professionali ed economiche di chi ne consente la esigibilità”.

Il sindacato della dirigenza medica ha sottolineato che sono state riservate risorse “per tutti” ma non per la Sanità.

“La legge di bilancio 2018 varata ieri – prosegue la nota – registra l’ennesima esclusione della sanità pubblica dagli effetti della ripresa economica che il Governo sbandiera ogni giorno”.
Inoltre, il sindacato ha evidenziato come, malgrado i tagli lineari, consistenti in 35 miliardi dal 2010 in poi, il sistema si è retto solo grazie ai sacrifici dei medici.
E la risposta a tutto questo, secondo Anaao, è stata decisamente insufficiente.
“Per la sanità buio pesto e per i suoi medici, dirigenti sanitari, infermieri, che non hanno nemmeno gli scatti da salvaguardare, le briciole delle precedenti finanziarie dopo 8 anni di blocco contrattuale”.
Stessa situazione “per i 14.000 precari del SSN, ed i 3000 della ricerca, per i quali nessun cuore politico piange”.
Una polemica, quella portata avanti da Anaao sulla Legge di Bilancio, che intende fare appello al senso di responsabilità delle istituzioni.
“Il rinnovo del contratto di lavoro, e dell’accordo collettivo nazionale per il settore convenzionato, dei medici, dei veterinari e dei dirigenti sanitari dipendenti del SSN che hanno già pagato, specie i giovani, al risanamento dei conti un alto prezzo, in termini di valore assoluto e potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni, non può avvenire con un finanziamento simbolico”.

Non solo. Il sindacato ricorda che, tra le urgenze, ci sono anche “la stabilizzazione dei precari, compresi quelli della ricerca, e l’aumento dell’occupazione giovanile, promesso lo scorso anno”.

“La questione – conclude l’Anaao Assomed – è strettamente politica e implica la scelta di investire sul servizio sanitario pubblico, salvaguardando sia il diritto alla salute dei cittadini sia il valore del lavoro”.
La nota del sindacato, inoltre, sottolinea come la legge di bilancio rappresenti l’ultima possibilità, prima delle elezioni, per dare un segnale teso a valorizzare il capitale umano del SSN.
 
 
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