Dai dati emerge un aumento dei tumori fra le donne. Come possiamo prevenire i tumori femminili per invertire questo trend negativo?

Dai dati disponibili emerge un aumento dei tumori fra le donne negli ultimi 5 anni. Le nuove diagnosi sono passate da a 166.500 nel 2013 a 177mila nel 2017 con un incremento del 6%.
La Fondazione Insieme Contro il Cancro lancia la campagna nazionale di Prevenzione Oncologica al Femminile per migliorare la salute delle donne e scongiurare l’aumento dei tumori.
In tutto il territorio, negli studi medici, sarà distribuito un opuscolo informativo per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione.
Testimonial d’eccezione, Federica Pellegrini, nello spot della campagna invita a prendersi cura di sé stesse. “La prevenzione è un traguardo alla portata di tutti e può aiutare a vincere una gara difficile come quella contro i tumori”, sottolinea la campionessa.
L’aumento dei tumori fra le donne si deve anche a una serie di cattive abitudini. Il fumo, la sedentarietà e il sovrappeso sono fattori di rischio di non poca importanza nelle diagnosi tumorali.
Fattori che si uniscono alla scarsa attenzione verso la propria salute, atteggiamento tipico nelle donne che mettono al primo posto la saluta familiare piuttosto che la propria, tralasciando la prevenzione.

L’arma vincente

La prevenzione è l’arma fondamentale per combattere l’aumento dei tumori fra le donne.
Ad un corretto stile di vita, che cancelli le cattive abitudini, va abbinato un programma di prevenzione per favorire le diagnosi precoci, essenziali per aumentare le possibilità di sconfiggere i carcinomi.
Vediamo quali sono i principali screening da effettuare.
Per il tumore al seno gli esami preventivi sono la mammografia e l’ecografia. Per tutte le donne sopra i 50 anni di età la mammografia viene consigliata una volta l’anno.
L’ecografia mammaria è invece consigliata una volta l’anno per le donne con meno di 40 anni che necessitano di un approfondimento dell’esame senologico e per chi ha una familiarità genetica con il tumore al seno.
Il tumore alla cervice si previene effettuando ogni tre anni, dall’inizio dell’attività sessuale, un pap-test. Importante poi la vaccinazione contro il papilloma virus, gratuita per tutte le bambine dai 12 anni.
Non esistono invece strategie di prevenzione specifiche per il tumore dell’ovaio e quello dell’endometrio, ma visite frequenti dal ginecologo aumentano le probabilità di una diagnosi precoce.

I campanelli d’allarme

L’aumento dei tumori fra le donne si può sconfiggere anche grazie ad un serio ascolto del proprio corpo. L’American Society of Clinical Oncology (Asco) ha stilato una lista di 12 indizi da tenere sotto controllo.
Perdita di peso immotivata: quando in assenza di una dieta o di un aumento dell’attività fisica si ha un dimagrimento di 5 kg in un mese o del 5% del proprio peso in 6 mesi.
Gonfiore addominale: benché sia un disturbo molto frequente, in concomitanza con dolore addominale o pelvico può essere il segno della presenza di un tumore ovarico in fase iniziale.
Cambiamenti a carico del seno: noduli, formazioni solide, arrossamenti persistenti, modifiche della forma, perdita di sangue, latte o siero sono segnali da non sottovalutare.
Perdite di sangue tra due cicli: perdite di sangue inusuali, fuori dalle mestruazioni, devono essere comunicate al ginecologo a qualsiasi età e soprattutto in menopausa.

Sanguinamenti non comuni: attenzione alla perdita ematica nelle feci e nelle urine.

Alterazioni della pelle: oltre ai nei è bene tenere sotto controllo anche la pigmentazione della cute o il suo aspetto.
Se cambia qualcosa in bocca: alterazioni della mucosa o della gengiva che non scompaiono dopo trattamenti specifici possono essere il segno di un tumore alla bocca.
Dolore: benché non sia un sintomo tipico delle neoplasie, qualora sia persistente è bene sottoporsi ad un esame approfondito.
Linfonodi ingrossati: controllare ogni linfonodo ingrossato che non diminuisca di volume entro dieci giorni.
Febbre persistente: alcuni tumori, come quello del fegato e del pancreas, possono alterare i sistemi di controllo della temperatura corporea.
Stanchezza: se dura oltre due settimane in assenza di malattie o situazioni oggettive va comunicata al medico.
Tosse persistente: caratteristica tipica dei fumatori, diventa un campanello d’allarme quando è persistente per settimane o mesi e si presenta in accessi circoscritti per pochi minuti al giorno.
Questi sintomi non si devono considerare come segni evidenti di tumore ma come campanelli d’allarme.
È bene quindi non andare nel panico e rivolgersi al proprio medico per ricevere una diagnosi accurata che possa o meno escludere quella di un tumore.

Quali sono i tumori femminili?

Esistono specifici tumori classificabili come femminili. Oltre al tumore al seno – che in realtà può colpire anche gli uomini, pur se con un’incidenza minore – si intendono i tumori ginecologici che colpiscono l’ovaio, la cervice uterina e l’endometrio.
Il tumore del seno è la più frequente patologia maligna nel sesso femminile e la prima causa di morte sia nei paesi in via di sviluppo che in quelli economicamente sviluppati.
Il tumore al collo dell’utero, riconducibile al papilloma virus, costituisce in Europa la seconda causa di morte per le donne tra i 15 e i 44 anni.
Circa il 70% delle donne e degli uomini entra in contatto con questo virus nel corso della vita, la maggior parte delle persone non sviluppa però il cancro superando l’infezione.
La persistenza del virus in concomitanza con fumo, comportamenti sessuali a rischio e calo delle difese immunitarie può portare le lesioni pretumorali a evolvere in cancro, se non trattate.
Il carcinoma ovarico è l’ottavo tumore più diffuso fra le donne, che insorge oltre i 50 anni. La nulliparità, il menarca precoce e la menopausa tardiva, l’obesità e storie di endometriosi sono i maggiori fattori di rischio.
Il tumore della vulva rappresenta il 3-5% delle neoplasie maligne femminili. Fattori di rischio sono: l’età, il fumo, le infezioni da HPV e HIV, la presenza di lesioni neoplastiche intraepiteliali (VIN) e il lichen scleroatrofico.
Il carcinoma dell’endometrio può insorgere nelle donne in menopausa. E’ la neoplasia più frequente nei paesi industrializzati, al 4° posto tra i tumori del sesso femminile.
L’elevata attività estrogenica non bilanciata dall’attività progestinica, il menarca precoce, la menopausa tardiva, la policistosi ovarica e la nulliparità sono i fattori di rischio di questo tumore.

Preservare la fertilità.

Oltre alla sopravvivenza della paziente in caso di tumori femminili i medici hanno anche un altro importante obiettivo: preservare la fertilità.
I passi avanti della medicina consentono di preservarla attraverso due tecniche consigliate dai medici in base al caso specifico.
Il primo metodo è farmacologico e prevede di mettere le ovaie a riposo rendendole meno sensibili agli effetti della chemioterapia.
Il secondo metodo consiste, invece, nell’asportazione e congelamento degli ovociti.
Le donne sono di fondamentale importanza nel tessuto sociale ed è per questo che ogni donna dovrebbe essere consapevole del proprio corpo, dei rischi che corre e delle patologie a cui può essere soggetta.
E’ importante aderire ai programmi di prevenzione non vanificando gli sforzi della scienze e salvaguardando il benessere personale e sociale.

Barbara Zampini

 
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