Il report Iqvia analizza l’impatto dei farmaci biosimilari sul Sistema sanitario nazionale, evidenziandone i lati positivi

Il Centro studi IQVIA Italia pubblica il report “Farmaci biologici e biosimilari: scenari terapeutici e stima del risparmio per il Sistema Sanitario italiano” sui medicinali biosimilari.  Dal rapporto emerge la loro importanza in termini economici e terapeutici.

Nel mercato europeo e statunitense questi farmaci sono una realtà rilevante nel mondo farmaceutico e stanno acquisendo priorità sempre più alta per tutti gli stakeholder.

Ipotizzando una riduzione del prezzo del 20% dettata dalla competizione diretta “il risparmio medio generato è pari a quasi 60 milioni di euro per anno.

Nello stesso periodo, il risparmio cumulato potrà variare tra 299 milioni di euro fino a 448 milioni di euro, nell’ipotesi di uno scenario di riduzione dei prezzi pari al 30%”.

Oltre ad ampliare l’offerta farmacologica indurranno i produttori di farmaci biologici originator a ridurre i prezzi, stimolando la concorrenza e l’identificazione di nuove strategie di mercato in questo settore.

Questa immissione faciliterà anche l’accesso di un maggior numero di pazienti ai medicinali biologici grazie nuove opzioni di trattamento derivate dai progressi delle scienze mediche.

I farmaci biosimilari sono approvati e autorizzati per l’immissione in commercio dall’Ema.

Una procedura centralizzata valuta gli studi di comparabilità del biosimilare con il farmaco originator autorizzato nell’Area Economica Europea.

Il Secondo Position Paper Aifa pubblicato alla fine di marzo 2018 ha ribadito la possibilità di interscambiare i farmaci biosimilari con gli originator anche nei pazienti già in cura, poiché il rapporto rischio-beneficio è il medesimo di quello degli originatori di riferimento.

Cosa sono i farmaci biosimilari?

Secondo le linee guida dell’EMA sono “medicinali biologici che contengono una versione di una sostanza attiva di un medicinale biologico originator già autorizzato.

L’avvento di questi farmaci si deve alla scadenza brevettuale dei farmaci biologici originator. Nel 2006 è stato approvato il primo medicinale biosimilare in Europa.

Il lancio nei mercati è avvenuto con la prima wave e ha riguardato principalmente ormoni della crescita, eritropoietine e fattori della crescita dei globuli bianchi.

La seconda wave è stata caratterizzata dai lanci di farmaci biosimilari anti-TNF −per patologie autoimmuni quali l’artrite reumatoide e psoriasi − di farmaci per la fertilità (Follitropina alfa) e per il diabete (Insulina glargine).

Il 2018 inaugura la terza wave con l’immissione nel mercato di medicinali indicati per patologie oncologiche (Rituximab), onco-ematologiche, malattie autoimmuni, e il diabete insulino-dipendente.

Barbara Zampini

 

 

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