In una missiva indirizzata a Quotidiano Sanità sulle borse di specializzazione medica, Niccolò Del Zanna Portavoce di “Chi si Cura di Te?” e Riccardo Corradini Responsabile Nazionale Link Area Medica denunciano l’allarmante situazione per migliaia di neoabilitati.

In una lettera indirizzata a Quotidiano Sanità, Niccolò Del Zanna Portavoce di “Chi si Cura di Te?” e Riccardo Corradini Responsabile Nazionale Link Area Medica hanno parlato apertamente della difficile situazione relativa alla scarsità di borse di specializzazione medica.

Del Zanna e Corradini, ricordando che il 17 luglio scorso migliaia di neoabilitati, ma anche professionisti abilitati da anni, hanno affrontato il Concorso SSM 2018, hanno posto l’accento su alcuni importanti aspetti.

“Come già denunciavamo dopo aver letto il Bando – scrivono – se per quanto riguarda le modalità di svolgimento del concorso sono stati effettuati degli aggiustamenti di tiro, lo stesso non si può dire per il capitolo dello stanziamento dei contratti, complice il contesto politico in cui è stato emanato il Bando e la volontà di non creare la confusione dello scorso anno”.

Secondo Corradini e Del Zanna, infatti, la questione relativa al necessario aumento delle borse di specializzazione medica costantemente rimandata.

E questo, scrivono, “nonostante ormai sia chiaro che, se non si interviene sulla formazione dei giovani medici, aumentando il numero di borse, il Servizio Sanitario Nazionale soffrirà di una sempre maggiore carenza di organico”. Circostanza che avrà ripercussioni sulla salute di tutti.

Un problema più volte sollevato da più parti e che, tuttora, non trova una soluzione.

“Questa situazione è sempre più evidente quando guardiamo con attenzione ai Servizi Sanitari Regionali, all’interno dei quali oramai operano professionisti sempre più in difficoltà e stanchi, ed in cui i giovani riescono a trovare spazio solo a prezzo di una precarietà che oggi tocca le organizzazioni a tutti i livelli”.

Come si legge nella nota congiunta, dei circa 15mila che hanno partecipato al concorso quest’anno, più della metà resterà fuori dal percorso formativo.

Una circostanza grave che secondo Del Zanna e Corradini porterà a frammentare ulteriormente “la categoria tra “garantiti” e non, tra coloro i quali, in forza della propria specializzazione, possono esigere condizioni lavorative ottimali e coloro che, invece, si ritroverebbero prigionieri di un vero e proprio limbo di incertezza e precarietà”.

Grande importanza in tal senso rivestirà la Legge di Stabilità del prossimo autunno. Con essa, verrà definita la programmazione per i prossimi tre anni dei finanziamenti per le borse di specializzazione medica.

Pertanto, “si apriranno dei mesi di mobilitazione”. Il tutto “a partire da una piattaforma politica che abbiamo immaginato coprire tutto il percorso ibrido, tra formazione e lavoro, dei professionisti della salute”.

Nella lettera, inoltre, si rivolge un vero e proprio appello ai singoli, alle strutture, ma anche a organizzazioni e sindacati per discutere di proposte nuove.

Il tutto in funzione di una mobilitazione nazionale, “affinché il diritto alla salute sia garantito a tutta la popolazione”.

 

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