In seguito a un sondaggio tra i cittadini dell’Unione la Commissione europea ha annunciato una proposta per abolire il cambio di orario previsto da una Direttiva del 2000

La Commissione Ue annuncia una proposta legislativa per abolire il cambio di orario due volte l’anno, da quella solare a quella legale. Il passaggio era stato armonizzato con una Direttiva europea del 2000, anche se molti Paesi lo applicavano già in precedenza.

Spetterà, tuttavia, agli Stati membri optare per l’orario da mantenere tutto l’anno, in quanto “la scelta del fuso orario resta una competenza nazionale”. E’ quanto precisato da un portavoce dell’organo esecutivo dell’Unione dopo le dichiarazioni del presidente Jean-Claude Juncker.

Juncker, parlando alla TV tedesca, aveva riportato gli esiti di un sondaggio pubblico a cui hanno risposto ben 4,6 milioni di europei. Si tratta del numero più alto mai registrato in una consultazione dell’UE.

Il risultato vedrebbe una schiacciante maggioranza delle risposte, pari all’80%, favorevole all’abolizione dell’ora legale. Secondo alcune fonti, tuttavia, i rispondenti sarebbero per quasi due terzi (3 milioni) solo cittadini tedeschi.

La Commissione ha condotto la consultazione su richiesta dell’Europarlamento.

Il dossier è stato aperto in seguito alle richieste di alcuni Paesi del nord Europa tra cui Finlandia e Lituania. A questi si sono aggiunti Estonia, Svezia e Polonia. Tra le motivazioni addotte a favore dell’orario unico ci sono anche motivi di sanità pubblica. Ad esempio, i costi dei disturbi del sonno provocati dal passaggio dall’ora solare a quella legale e viceversa. Le Nazioni del nord Europa, inoltre, ritengono superate le ragioni dell’ora legale quali il risparmio energetico.

“Non è un referendum, è una consultazione, e terremo conto nella nostra analisi in modo debito di tutti gli aspetti legati ai contributi ricevuti”. Lo ha affermato il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas. La proposta definitiva della Commissione, in ogni caso, dovrà poi essere approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio europeo.

 

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