Palermo: ritiro dell’emendamento per far fronte alla carenza di medici specialisti rappresenta fatto grave che smentisce le buone intenzioni

“L’emendamento al DL Calabria presentato dal gruppo del M5S alla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati rappresentava un tentativo lungimirante ed apprezzabile di offrire alla carenza di Medici specialisti una soluzione alternativa alla miriade di escamotage messa in campo dalle singole Regioni. Il suo ritiro, su richiesta della relatrice, rappresenta un fatto grave che, se confermato, smentisce le buone intenzioni”. Questo il commento del Segretario Nazionale Anaao Assomed, Carlo Palermo in relazione al provvedimento all’esame del Parlamento.
“La carenza di Medici specialisti, sia per deficit numerico, particolarmente evidente in alcune discipline, sia per crisi di vocazioni nei confronti di un lavoro che i giovani, ed i meno giovani, considerano non più appetibile – aggiunge  – è tale da ridurre pesantemente quantità e qualità delle prestazioni sanitarie erogate, con buona pace del dichiarato interesse alla riduzione delle liste di attesa. Con il rischio non remoto di portare alla chiusura molti servizi, a cominciare dai PS, se è vero come è vero che Campania e Puglia avranno bisogno nei prossimi anni di 1.400 specialisti in MEU solo per supplire alle uscite pensionistiche previste”.
“Evitare provvedimenti capaci di incrementare la platea dei concorrenti a concorsi che, ironia della sorte, vanno deserti proprio in coincidenza con la modifica del tetto di spesa e la fine del blocco indiscriminato del turnover, offrendo una possibilità a quel precariato che, sia pure senza specializzazione, ha tenuto in piedi in questi anni i servizi, è atto di disinteresse verso la sanità pubblica ed il diritto alla salute dei cittadini. Così come mettere il niet alla possibilità di anticipare l’età di ingresso nel lavoro dei giovani medici alla fine del loro percorso di formazione specialistica, come pure era stato fatto in Piemonte circa venti anni or sono, accampando motivazioni pretestuose per celare interessi corporativi con i quali Regioni e Governo evidentemente non vogliono entrate in conflitto”.
“Occorre, ora – auspica Palermo – un sussulto di responsabilità per ripresentare l’emendamento in Aula. Perché il problema è politico, e la Ministra Grillo deve mettere in campo tutto il peso che Le deriva dall’avere in affidamento la tutela di un settore che vale 11 punti di PIL e 2 milioni di posti di lavoro, oltre a garantire la esigibilità di un diritto che la Costituzione definisce fondamentale. Se si vuole salvaguardare presente e futuro della più grande infrastruttura sociale del paese, occorre partire dal suo capitale umano e dal miglioramento delle condizioni in cui esso esercita il proprio lavoro, aprendo le porte ai giovani”.
Per l’Anaao serve dunque ora, non a futura memoria, una soluzione nazionale ad una questione nazionale. “Se passa questo treno – conclude Palermo –  Parlamento e Governo finiscono con il legittimare l’apertura a pensionati, cooperative, caporalato, esternalizzazione dando via libera alla migrazione dei giovani all’estero a spese del Paese.
 
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