Il Ministro della salute Giulia Grillo sulla carenza di medici specialisti: “Al lavoro per cambiamenti rapidi già nella legge di Stabilità”

Il ministero della Salute ha inoltrato a Regioni e Province autonome la richiesta di una urgente ricognizione di dati e parametri aggiornati sul personale sanitario. L’obiettivo è la definizione delle contromisure utili a contrastare la carenza di medici specialisti.

Le Regioni sono state invitate a fornire entro i primi di settembre le cifre relative alla copertura degli organici dei servizi sanitari territoriali e ospedalieri. Dovranno specificare, inoltre, il numero e la tipologia di specialisti carenti. La richiesta riguarda anche il numero dei medici che garantiscono di fatto e per necessità operativa l’erogazione delle prestazioni nel Ssn. Il tutto pur non avendo avuto accesso alla specializzazione,

“Si tratta di una prima importante fase di raccolta dei dati per mettere a fuoco correttamente le dimensioni del problema in ciascuna Regione”.

Lo dichiara il ministro della Salute, Giulia Grillo . “In tema di personale sanitario – prosegue – come Governo ci stiamo impegnando per il superamento della norma attuale”. Questa “prevede il contenimento della spesa nelle singole Regioni a un livello inferiore rispetto a quello deciso 15 anni fa”.

Il Ministro evidenzia come siano in corso positive interlocuzioni con il ministero dell’Economia e delle Finanze. “Stiamo lavorando – conclude – affinché nella prossima Legge di Stabilità vi possano essere delle prime significative novità”.

A luglio erano state proprio le Regioni a lanciare l’allarme sulla carenza di medici e specialisti in tutta Italia. Il coordinatore della Conferenza delle Regioni, Antonio Saitta, aveva sottolineato la gravità della situazione affermando la necessità di un intervento immediato dell’Esecutivo.

Saitta, in particolare, aveva sollecitato il Governo ad affrontare il problema,” immettendo nella sanità pubblica, attraverso regolare assunzione, anche gli specializzandi”. Una soluzione per fare fronte a un’emergenza che, secondo un recente studio, vedrà la carenza di circa 11.800 medici specialisti nei prossimi 5 anni. Tra questi figurano in prevalenza epidemiologi, patologi clinici, internisti, chirurghi, psichiatri, nefrologi e riabilitatori.

 

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