Potrebbe rappresentare una svolta per aiutare i malati di Alzheimer. Al Festival della Salute di Viareggio è stato presentato il «casco transcranico», opera di Ubaldo Bonuccelli, professore ordinario al dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’università di Pisa. Nei pazienti affetti da malattia di Alzheimer soprattutto all’inizio, la tecnica ha migliorato di molte prestazioni cognitive, prima fra tutte la memoria, divenendo una possibile arma che, accostati ad una cura farmacologica, potrebbe migliorare le funzioni cognitive e rallentare la malattia. Il dispositivo, attraverso una  stimolazione «transcranica» a corrente diretta, rappresenterebbe una tecnica di stimolo non invasiva, economica e senza rischi per il pazienze.

Con l’applicazione di una cuffia costituita da due piastrine di stimolazione aderenti alla testa e uno stimolatore che genera corrente continua (1-2 milliampere), specifiche zone cerebrali vengono stimolate con la neuromodulazione. Alcuni studi  hanno già dimostrato l’efficacia nel trattamento di disturbi di memoria, del linguaggio e del movimento sia nell’adulto che in età evolutiva con buoni risultati. In partenza intanto la ricerca presso la Neurologia di Pisa diretta da Bonuccelli, mirata ai pazienti con disturbi cognitivi da Alzheimer o da Parkinson.

Sono 520 mila attualmente in Italia i malati di Alzheimer secondo i dati del Censis, e i nuovi casi sono stimabili in circa 80 mila all’anno. Sono dati destinati ad aumentare considerando l’attuale andamento demografico e il conseguente invecchiamento della popolazione si prevede che nel 2020 i nuovi casi di Alzheimer saliranno a 113 mila l’anno. La demenza di Alzheimer oggi colpisce circa il 5% delle persone con più di 60 anni ed è la forma più comune di demenza senile, uno stato provocato da una alterazione delle funzioni cerebrali che implica serie difficoltà per il paziente nel condurre le normali attività quotidiane. La malattia colpisce la memoria e le funzioni cognitive, si ripercuote sulla capacità di parlare e di pensare ma può causare anche altri problemi fra cui stati di confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale.

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