Un “anello sanitario” che sia in grado di fornire una “risposta immediata” in una zona di grandi flussi migratori e in cui è alto il rischio che si presentino emergenze legate a sintomi di gravi patologie infettive

Catania diventerà la sede di un moderno polo sanitario del Sud Italia e del Mediterraneo per le malattie infettive: si tratterà di un anello sanitario che giocherà su tre strutture (l’Ospedale Garibaldi, il Porto e l’Aeroporto Fontanarossa), potrà trattare con immediatezza i pazienti che presentano i sintomi di gravi patologie infettivo-diffusive e di isolare, con sofisticate indagini di laboratorio, l’agente infettante. Un modello per efficacia e per la risposta immediata della Sanità Nazionale, soprattutto in un territorio di confine sollecitato per quel che riguarda sbarchi e flussi migratori, e che deve avere strutture all’avanguardia anche sul fronte del trattamento di eventi epidemici che possono avere anche gravi conseguenze a livello nazionale.

Il nuovo polo sanitario è stato presentato in occasione del 1° Convegno Euromediterraneo su biocontenimento “Gestione dell’emergenza Infettivologica” che è stato organizzato da ARNAS, Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale di Alta Specializzazione dell’Ospedale Garibaldi, in collaborazione con la Regione Siciliana e il Comune di Catania.

“L’Aeroporto di Catania rappresenta lo scalo nazionale più importante del Meridione con qualche milione di passeggeri in transito ogni anno – ha spiegato il Direttore USMAF di Catania  Claudio Pulvirenti -. Abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulla prevenzione e sulla gestione del malato, realizzando all’interno del sistema aeroportuale, insieme alla SAC, una struttura in grado di gestire il passeggero che presenta segni e sintomi di una malattia infettivo-diffusiva e di impedirne il contagio e la propagazione nel nostro territorio”.

D’altronde, la necessità di approntare un anello sanitario per rispondere ai rischi per la salute pubblica e alle emergenze sanitarie di interesse nazionale è dettata anche dai continui flussi di migranti, di cui si occupano costantemente la Marina Militare e la Guardia Costiera.

“Come Catania è diventata il ponte e punto di approdo nel Mediterraneo per i migranti – ha spiegato Giorgio Santonocito, Direttore Generale ARNAS – così l’Ospedale Garibaldi si sta strutturando come eccellenza nella sanità siciliana per le patologie infettivo-diffusive. Il migrante che arriva nel porto viene sottoposto, nelle banchine dedicate, ad uno screening capace di individuare eventuali malattie. In caso il test risulti positivo, il migrante entra nel percorso di biocontenimento e trasportato in Alto Biocontenimento con i mezzi in dotazione alla Croce Rossa Italiana presso l’Unità di Alto Biocontenimento dell’Ospedale Garibaldi, dove vengono effettuati tutti gli accertamenti”.

“Catania, come altre città italiane, è in una condizione che porta ad avere dei Pronto Soccorso affollati – ha dichiarato Sergio Pintaudi, Direttore del Dipartimento di Emergenza dell’Ospedale Garibaldi –. Quotidianamente vengono trattati pazienti con meningiti, con tubercolosi e con problemi di patologie infettive che credevamo ormai dimenticate, e che invece tornano ad essere presenti. L’emergenza è possibile e reale, pensiamo alla SARS e alla recente Zika Virus che potevano diffondersi a causa della globalizzazione e della facilità di muoversi delle persone, ma al di là della contingenza del momento, bisogna prepararsi ad affrontare queste circostanze”.

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