I sindacati della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria rivendicano, per il rinnovo del Ccnl della dirigenza medica, il diritto a aumenti stipendiali di pari entità a quanto percentualmente riconosciuto negli altri settori della PA

“Un governo c’è! Ed è chiamato a dare risposte sul rinnovo del Ccnl della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria mettendolo in condizioni di partire senza penalizzazioni per i professionisti che lo aspettano da 10 anni.”. Così le sigle aderenti all’Intersindacale medica sul confronto per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro.

“Nessuno può mettere in discussione – si legge in una nota – il nostro diritto ad aumenti stipendiali di pari entità a quanto percentualmente riconosciuto al personale degli altri settori della dirigenza della Pubblica amministrazione ed ai medici convenzionati per i quali, proprio in queste settimane, si sono concluse positivamente le trattative per il rinnovo delle convenzioni”.

“Se l’Aran non avrà precise indicazioni in merito all’inserimento nel computo complessivo della massa salariale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del valore della indennità di esclusività di rapporto col Ssn, i nostri stipendi sarebbero rivalutati solo del 2,9% determinando una palese ed inaccettabile sperequazione tra professionisti che operano per lo stesso datore di lavoro. Alimentando quella frustrazione dei dipendenti pubblici e la frattura con le istituzioni che si è riversata nel voto del 4 marzo”.

I Sindacati sottolineano quindi come l’Aran debba dare una risposta conclusiva su una situazione che si trascina dal 2010; una vicenda che deve essere sanata per dare via libera al contratto di 140.000 dirigenti che attendono.

“Il Governo è al suo posto – evidenziano le Associazioni – e attraverso il Mef deve permettere alla responsabilità datoriale delle regioni di ottemperare a sentenze esplicite sull’improcrastinabilità dei rinnovi, mettendo fine a politiche di tagli e penalizzazioni per la sanità pubblica ed i suoi professionisti.

“Noi siamo pronti”, afferma l’Intersindacale, evidenziando come manchi solo la volontà politica dell’Esecutivo. Spetta a tale organo la responsabilità di evitare conflitti sociali nell’attuale clima di incertezza politica.

 

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