Presentata ieri al Parlamento la relazione annuale sulla diffusione della celiachia tra la popolazione italiana relativa all’anno 2014

Stando al monitoraggio effettuato dal Ministero della salute e presentato ieri in Parlamento con la relazione annuale 2014 ad oggi la malattia ha colpito in Italia 172.197 così distribuite: Nord 48 %, Centro 22 %, Sud 19 %, Isole 11 %, un dato in crescita ( il 15% in più rispetto ai due anni precedenti).

Ad essere maggiormente interessate sarebbero le donne rispetto agli uomini, ma il dato che va rilevato con maggiore attenzione è che, sebbene i casi accertati siano circa 173.000, quelli stimati si aggirerebbero intorno ai 600.000, ovvero una persona su 4 ignora di essere affetta dalla patologia, che, come si ricorda sul sito del Ministero, è di natura autoimmune e  si sviluppa in soggetti geneticamente predisposti in seguito all’assunzione del glutine, a volte, con una sintomatologia non sempre chiara.

La novità più importante, contenuta nel rapporto, sta tuttavia nel fatto che, a partire da quest’anno, la celiachia entra di diritto a far parte del Programma statistico nazionale, il che significa che, tutti i dati inerenti la malattia saranno raccolti a livello regionale e saranno trasmessi all’Istituto Superiore di Sanità che provvederà ad elaborarli e a studiarli soprattutto per quanto attiene gli indicatori sensibili quali: l’età della diagnosi, i sintomi, il momento della comparsa etc.

“Partendo da una buona educazione alimentare di base- si legge sul sito del Ministero- senza allarmismi e senza medicalizzare la dieta e affiancando una corretta analisi dell’etichetta su cui sono riportati ingredienti, allergeni e profilo nutrizionale dei prodotti, oggi è possibile acquistare in modo autonomo e corretto qualsiasi alimento.”

Garanzie particolari, rassicura infine il Ministero della Sanità, si possono inoltre ormai trovare anche nell’ambito della ristorazione scolastica, ospedaliera e pubblica dove oggi è possibile usufruire di una lista degli ingredienti per ciascun piatto ed identificare quelli senza glutine.

Celiachia- Relazione annuale anno 2014-Ministero della salute

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