Novità in campo estetico: dalle modifiche per la liposuzione che risulta il più praticato in Italia, al lipofilling, ossia il trapianto di grasso, per cui sono state aggiunti degli accorgimenti su come perfezionare il processo per avere un risultato di attecchimento migliore.

C’è questo, ma anche altro, nell’aggiornamento delle linee guida che descrivono i principali interventi di chirurgia estetica: «Le linee guida dell’Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe), pubblicate la prima volta a ottobre 2013, costituiscono il primo esempio in Italia di compendio di raccomandazioni comportamentali in chirurgia estetica», spiegano dall’Aicpe.

«Abbiamo voluto aggiornare lo scritto, sottoporlo a un’accurata revisione e operare le necessarie modifiche per attualizzarlo e renderlo ancora più utile e valido per addetti ai lavori e pazienti», ha spiegato il presidente Aicpe, Mario Pelle Ceravolo. Seguendo le indicazioni del Ministero della Salute, le linee guida sono utilizzate non solo da medici e pazienti, ma anche dai tribunali nella valutazione della responsabilità professionale dei chirurghi plastici.

«In questi due anni le linee guida sono state consultate da medici legali e magistrati, aiutando a fare chiarezza giuridica in molti processi a carico di chirurghi plastici – spiega Pelle Ceravolo. Non solo: l’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (Isaps) ha richiesto le linee guida italiane, che saranno utilizzate per la preparazione di un documento analogo di uso internazionale, da diffondere a tutte le società di chirurgia plastica estetica mondiali».

Obiettivo del documento è condividere le raccomandazioni sviluppate sistematicamente, sulla base di conoscenze continuamente aggiornate e valide, con lo scopo di rendere appropriato, e con un elevato standard di qualità, l’atto chirurgico. Nel libro viene anche spiegato bene cosa servono e quando fare i vari interventi estetici. Ad esempio, con la blefaroplastica, il ringiovanimento dello sguardo, non è possibile eliminare tutte le rughe o le pieghe della cute palpebrale e nemmeno le occhiaie, che anzi aumentano se ci si espone al sole nei primi tre mesi dopo l’operazione.

«Per quanto riguarda il lifting del viso, la controindicazione principale è l’eccesso di attese del paziente, che non può pensare di ritrovare la freschezza dei vent’anni – si legge nel documento. La sala operatoria resta l’unica soluzione per chi vuole ringiovanire il volto: lipofilling, filler e botulino possono migliorare l’aspetto del viso in casi di invecchiamento non troppo avanzato, ma non hanno effetti sul rilassamento dei tessuti, in particolare per mandibole e mento».(ansa)

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