L’Associazione critica sul bando emanato per guardie interdivisionali nel periodo estivo

“Laurea in medicina e abilitazione, ma senza specializzazione e pagati al massimo ribasso. Il sogno delle Regioni si è realizzato”. Così l’Associazione Medici e Dirigenti del Ssn  commenta in una nota il bando emanato dall’Azienda Città della salute di Torino per il reperimento di medici che effettuino guardie interdivisionali nei 4 ospedali dell’Aso di riferimento regionale. Il periodo da coprire, (alcuni giorni di luglio e agosto), sottolinea l’Anaao, è come al solito indotto dalla difficoltà di rispettare la normativa sui riposi e quella, di rango costituzionale, sulle ferie.

L’Associazione evidenzia il paradosso in base al quale, essendo privi di specializzazione, i medici ai quali è rivolto il bando non potrebbero neppure partecipare ad un concorso negli stessi ospedali per fare le visite ambulatoriali di giorno, ma possono invece essere impegnati in guardie notturne senza una competenza professionale certificata in qualsivoglia disciplina ed anche in un ruolo professionale inedito, e discutibile da un punto di vista giuridico, di studente (di giorno) e lavoratore (di notte), alla cifra di 11 euro l’ora (lordi); cifra peraltro imposta dalla Amministrazione, e non risultato di una adeguata trattativa sindacale per la remunerazione.

“Nella ‘piantagione sanitaria’ della Città della Salute – denuncia l’Anaao – mancano orti e frutteti, habitat ideale del caporalato. In compenso abbondano barelle, a costituire reparti fantasma aggiuntivi di cui le dotazioni organiche non tengono conto, sottodimensionate per produrre frutti velenosi di questo tipo ed un aperto  conflitto tra rispetto delle leggi e sicurezza delle cure. Episodi del genere dimostrano i danni prodotti da modelli organizzativi fondati sulle deroghe e non sulle necessità dei pazienti. E come il graduale smottamento dei princípi fondanti del nostro Sistema Sanitario stia generando una deriva anche sotto il profilo strettamente giuridico, con soluzioni ‘creative’ che puntano ad una svalorizzazione del lavoro medico tale da renderlo banale e sottopagato. Ma così facendo – conclude la nota –  si rende banale lo stesso diritto alla salute dei cittadini, fino a produrre quelle ineguaglianze che minano la coesione sociale propria di un servizio sanitario nazionale”.

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui