L’Azienda sanitaria era stata costretta a risarcire un paziente per un’importante lesione all’arto. I Giudici contabili hanno ravvisato una colpa grave del camice bianco che visitò il malcapitato.

Dovrà versare alla USL Umbria 1 una cifra pari a circa 37 mila euro, comprensiva di rivalutazione monetaria e interessi. A tale somma si aggiungono anche 154,25 euro di spese legali. E’ la sentenza emessa dalla sezione giurisdizionale della Corte dei Conti dell’Umbria, che ha condannato una dottoressa  a risarcire l’Azienda sanitaria per ‘ colpa grave ’.

Il medico, come riportato dal Corriere dell’Umbria, è ritenuto responsabile di un’errata diagnosi nei confronti di un paziente.  Il fatto risale  al 2010 quando la sanitaria era in servizio presso il Pronto soccorso dell’Ospedale di Assisi.

La vittima, secondo quanto emerso dall’istruttoria delegata dalla Procura generale ai carabinieri del Nas di Perugia, presentava una lesione da taglio ad una mano.

L’uomo si era procurato la ferita potando i propri ulivi. Recatosi in Pronto soccorso, venne sottoposto a visita e successiva medicazione. Ma il camice bianco non rilevò che aveva riportato “gravi danni alla mano destra derivanti dalla recisione del nervo ulnare”.

Un errore che aveva costretto l’Azienda sanitaria a risarcire il malcapitato, tramite la propria assicurazione,  per l’importante lesione riportata all’arto. A seguito della liquidazione del rimborso nel 2012, la Procura regionale contabile aveva avviato il procedimento davanti alla Corte dei Conti.

Nelle scorse ore è arrivata la pronuncia dei Magistrati contabili. Il Collegio ha ritenuto che la colpa che ha connotato la condotta della dottoressa “non possa che essere ritenuta di particolare gravità”.  I Giudici, in particolare, hanno tenuto conto del fatto che “eventi lesivi di tale consistenza, quali quello provocato dalla convenuta, sarebbero stati evitabili con una corretta e accurata diagnosi precoce”.

 

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