La trasmissione satirica aveva documentato l’attività del presunto camice bianco che forniva diagnosi e prescrizioni, oltre a operare in uno studio abusivo di Taranto allestito presso un appartamento della moglie

Nel 2010 era stato smascherato da Striscia la Notizia. Il TG satirico di Antonio Ricci, attraverso attrici che si finsero finte pazienti, aveva documentato l’attività illecita di un presunto dentista che da successivi controlli era risultato non abilitato all’esercizio della professione.

L’uomo operava a Taranto in uno studio allestito presso un appartamento di proprietà della moglie, che gli era stato ceduto in comodato d’uso  per lo svolgimento dell’attività. Lo studio era già stato sequestrato nel 2004  ma la misura era successivamente caduta per cessate esigenze probatorie.

A distanza di sei anni dal servizio di Striscia, che portò all’apertura delle indagini da parte del Nucleo Anti Sofisticazioni dei Carabinieri e al conseguente rinvio a giudizio,  il giudice monocratico del Tribunale di Taranto ha emesso una sentenza di condanna per il finto odontoiatra a dieci mesi di reclusione. Il 49enne era accusato di esercizio abusivo della professione, oltre che di aver falsificato il  timbro con il nome inesistente di un medico munito di partita Iva per emettere le ricevute fiscali.

Il giudice ha inoltre inflitto la pena di un anno e quattro mesi a un altro imputato accusato di ricettazione per aver acquistato dal falso dentista due apparecchi di esclusivo uso odontoiatrico aiutandolo in tal modo a eludere le investigazioni dei Nas; condannati, rispettivamente a 6 e 4 mesi di carcere, anche altri due imputati per concorso nel reato di esercizio abusivo della professione. La moglie del finto dottore è stata invece assolta.

Oltre a scontare le misure cautelari previste dal procedimento penale, gli imputati dovranno anche risarcire in separata sede l’Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri e l’Associazione nazionale dentisti (Andi).

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