Alla base della protesta le trattative per il rinnovo dei contratti. Camici  bianchi e infermieri potrebbero incrociare le braccia rispettivamente il 23 e 26 del prossimo mese

In mancanza della convocazione per aprire le trattative contrattuali, sarà sciopero nazionale il 23 febbraio. Lo dichiara in una nota l’Intersindacale medica. Lo sciopero sarà anticipato da una serie di iniziative che saranno attuate a partire dal 12 febbraio. L’ultimatum è stato lanciato da tutte le sigle sindacali in rappresentanza di 150 mila professionisti. L’obiettivo è quello di sbloccare l’apertura della trattativa per il rinnovo dei contratti 2016-2018.

Nello specifico le associazioni dei medici, veterinari e dirigenti sanitari chiedono un incontro urgente al Ministro della Funzione pubblica. Spetta a tale organo politico, infatti, la vigilanza sull’attività dell’Aran.

L’intersindacale annuncia poi la denuncia alle Procure della Repubblica per omissione di atti di ufficio rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale del luglio 2015. Decisione, quest’ultima, che stabiliva lo sblocco dei contratti. Tra le iniziative previste, inoltre, rientrano il presidio alla sede Aran il 15 febbraio e assemblee in tutte le Aziende Sanitarie il 22 febbraio.

La decisione di spostare la data dello sciopero dal 8 e 9 al 23 febbraio, spiegano i sindacati , è stata dettata solo dal senso di responsabilità nei confronti dei pazienti ai quali non si vogliono procurare ulteriori disagi. “Non è più possibile – si legge nella nota – continuare a negare a migliaia di professionisti in barba alla Costituzione il diritto a contrattare le condizioni che regolano il proprio lavoro”.

Ma non saranno solo i medici a incrociare le braccia.

Anche gli infermieri sono sul piede di guerra. Il Nursind annuncia uno sciopero per il 26 febbraio. Una decisione derivante, anche in questo caso, dall’assenza di passi in avanti al tavolo Aran sul versante del rinnovo.

“Dopo nove anni di blocco contrattuale – afferma Andrea Bottega, segretario nazionale del sindacato – gli infermieri non intendono accettare compromessi al ribasso”. Lo sciopero durerà 24 ore , a partire dalle 7 del mattino. Le modalità saranno stabilite nelle prossime ore.

In attesa dell’atto di indirizzo da parte della conferenza delle Regioni, il NurSind evidenzia come siano state, al momento, disattese tutte le proposte avanzate dalla categoria. “Abbiamo chiesto – prosegue Bottega – che le risorse stanziate per il 2018 siano destinate prioritariamente a risolvere le questioni poste al tavolo”.

Si tratta di nodi relativi alla revisione delle indennità, al finanziamento delle competenze avanzate e specialistiche, all’inderogabilità delle norme sull’orario di lavoro. “Purtroppo – conclude il segretario – abbiamo dovuto prendere atto che il governo non ha incrementato adeguatamente il Fondo sanitario nazionale, fonte di finanziamento del nostro rinnovo contrattuale e della garanzia dei Lea”.

 

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