Trovata l’intesa tra l’esecutivo e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Renzi su twitter: dopo sette anni #lavoltabuona per i dipendenti pubblici
Governo e sindacati hanno trovato l’intesa che sblocca, dopo sette anni, la contrattazione nel pubblico impiego. Dopo un’intera giornata di trattative il Ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, e le delegazioni di Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto una bozza di accordo quadro che prevede un incremento contrattuale “non inferiore a 85 euro mensili medi”.
Madia ha sottolineato come il Governo abbia insistito sul fatto che gli 85 euro siano medi anche per dare “una maggiore attenzione e un maggiore sostegno ai redditi bassi, a chi ha sofferto di più la crisi e il blocco contrattuale”. Per il Ministro si tratta di un accordo “innovativo” che ha “ridato spazio alla contrattazione”.
“Dopo sette anni #lavoltabuona per i dipendenti pubblici – ha twittato il premier Matteo Renzi – Riconoscere il merito, scommettere sulla qualità dei servizi #passodopopasso”.
Soddisfatti anche i leader sindacali. “Abbiamo fatto un buon lavoro – ha evidenziato il segretario della Cgil, Susanna Camusso – che rende possibile riaprire la stagione per i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego. Il governo si è impegnato a modificare la legge Brunetta e la buona scuola” ridando spazio alla contrattazione”. Inoltre, l’esecutivo – ha aggiunto Camusso – si è impegnato a prorogare i contratti in scadenza per i precari della PA”.
Per il vertice della Uil, Carmelo Barbagallo, “un accordo così un anno fa ce lo potevamo sognare”, mentre dalla segreteria della Cisl, Annamaria Furlan, nell’esprimere soddisfazione per l’accordo raggiunto, ha rimarcao come l’aumento di 85 euro rappresenti una cifra dignitosa. “Abbiamo stabilito che il contratto prevale sulla legge – ha detto Furlan – la legge Brunetta è stata così superata. Avremo buste paga più pesanti e più qualità per il lavoro e i servizi pubblici”.
