Per rendere più agevole il controllo su chi è vaccinato le regioni chiedono soluzioni. E il Garante per la privacy adotta un provvedimento speciale

Da oggi le scuole potranno inviare i registri degli iscritti, necessari al controllo su chi è vaccinato o meno, alle Asl di competenza. È questa l’ultima novità nel dibattito sui vaccini, a quindici giorni dall’inizio dell’anno scolastico.
Il nuovo atto, adottato dal Garante per la privacy come “urgente”, con valenza generale, consente un procedimento che non è previsto dalla legge sulla privacy e rende più fluida la comunicazione tra gli enti interessati. L’obiettivo è quello di evitare un’eccessiva burocrazia per i soggetti chiamati in causa: Asl e famiglie.
Di fatto si tratta della comunicazione di dati personali non sensibili, dalle scuole alle Asl. Tale trattamento, che non è previsto dalla legge sui vaccini prima del 2009, risponde alle richieste arrivate da amministrazioni ed enti di diverse regioni. Primo tra tutti: l’ufficio scolastico regionale per la Toscana.
L’ufficio, infatti, aveva sostenuto di voler procedere ad uno scambio di dati sulla regolarità vaccinale con l’Asl, nonostante l’assenza di un disposto normativo che lo legittimasse. Questo per poter facilitare l’applicazione della legge e ricevere risposte adeguate nel minor tempo possibile.

L’intervento del Garante per la privacy

Un mare magnum di richieste, che hanno spinto il Garante per la privacy ad agire tempestivamente, consentendo l’invio degli elenchi dalle scuole alle Asl preposte. Facilitando, così, anche l’accesso a tutta la documentazione che il decreto prevede, ai genitori stessi dei ragazzi interessati dal provvedimento.
Possono trasmettere l’elenco sia le scuole pubbliche e private, che i servizi educativi per l’infanzia. Mentre le aziende sanitarie hanno la libertà di spedire i certificati vaccinali alle famiglie o inviare altre comunicazioni relative ai vaccini, di loro iniziativa.
Sulle richieste delle Regioni che vogliono inviare direttamente i dati delle Asl alle scuole, il Garante frena. Di fatto, se i dati trasmessi dalle scuole non sono considerati “sensibili”, non è così per quelli contenuti negli archivi delle Aziende sanitarie.
Tuttavia, Antonello Soro, presidente dell’autorità garante, manifesta la totale disponibilità a trovare soluzioni normative, in sintonia con i Ministeri competenti.
 
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