L’assessore lombardo: Nessuna organizzazione sindacale ha partecipato alla stesura del elaborato dal Comitato da me presieduto

Continuano incessanti le polemiche attorno al rinnovo dell’Accordo nazionale della Medicina Generale e Pediatria di libera scelta. Ultimo a intervenire il presidente del Comitato di Settore Sanità del Comparto Regioni, Massimo Garavaglia. “Martedì 21 e mercoledì 22 giugno – afferma Garavaglia in una nota – la Sisac, secondo il mandato ricevuto, ha convocato le organizzazioni sindacali della medicina generale e della pediatria di libera scelta per l’avvio delle trattative finalizzate al rinnovo degli Accordi collettivi nazionali di categoria e come primo tema ha posto in discussione la bozza tecnica elaborata dalle Regioni. Nel prendere atto delle posizioni critiche, ma disponibili alla collaborazione per la piena condivisione del nuovo modello di assistenza territoriale, non posso fare a meno di rilevare la necessità di puntualizzare, per l’ennesima volta, alcune notizie infondate fornite agli organi di stampa al fine di evitarne, in questa delicata fase negoziale, un uso strumentale”.

Il riferimento dell’Assessore all’Economia, Crescita e Semplifica di Regione Lombardia è ad alcuni sindacati che avevano lamentato la mancanza di trasparenza e rispetto delle regole nelle modalità di conduzione della trattativa in quanto tenuti completamente all’oscuro, a differenza di altri, del testo della nuova bozza.

“Nessuna organizzazione sindacale – scrive Garavaglia – ha partecipato alla stesura dell’atto di indirizzo elaborato dal Comitato da me presieduto. Le dichiarazioni in merito del Ministro della Salute alla Camera dei Deputati, non possono che essere intese come una presa d’atto del Ministro della positiva valutazione espressa dalle sigle maggiormente rappresentative di settore sul documento integrativo all’atto di indirizzo deliberato dal Comitato di Settore. Tale documento, infatti, è stato inteso quale passo significativo di distensione e di apertura alle richiesta avanzate da tutte le rappresentanze di settore all’indomani della rottura delle trattative”.

Garavaglia si sofferma poi sui dubbi di illegittimità dell’atto di indirizzo evidenziando che la valutazione di tale considerazione “è esclusiva prerogativa della Magistratura e che un simile giudizio, unilateralmente espresso, non può che restare confinato nelle libere e personali valutazioni”.

Infine, per quanto riguarda attiene l’asserita impossibilità di pervenire consensualmente ed in via negoziata ad un accordo con le parti sindacali in assenza di integrazioni economiche, l’Assessore lombardo rinvia ad una lettura più attenta e puntuale delle determinazioni della Corte Costituzionale che, per Garavaglia, non si sarebbe mai espressa in tal senso. “Spero che con tali precisazioni – conclude il presidente del Comitato – si ponga fine alla polemica e si torni ad un lavoro più proficuo per la difesa dei giusti interessi della categoria dei medici e dei pediatri convenzionati e, al tempo stesso, per lo sviluppo e l’ammodernamento dell’assistenza territoriale erogata dal Servizio Sanitario Nazionale”.

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