Il cumulo gratuito delle pensioni, per riunire tutti i contributi versati, è ormai realtà. I rimborsi dovranno essere richiesti entro il 31 dicembre

Il cumulo gratuito delle pensioni è entrato in vigore con l’ultima legge di bilancio.
Questo permette di accorpare i periodi di contribuzione in enti previdenziali diversi, e quindi riunire tutti i contributi versati.
Chi ha fatto domanda per la ricongiunzione a pagamento può chiedere il rimborso, ma entro il 31 dicembre.

Ma come funziona il cumulo gratuito delle pensioni?

Intanto, anche chi ha fatto richiesta per la ricongiunzione a pagamento può evitare di pagare quanto richiesto e approfittare di questa nuova opportunità.
Da oggi è infatti possibile ottenere il rimborso di quanto versato se l’operazione, alla luce del cumulo, non risulta più conveniente. L’esborso richiesto in alcuni casi, infatti, è molto elevato.
Chi ha presentato la domanda di ricongiunzione in passato, quindi, potrebbe non avere ora più convenienza a pagare le somme richieste, proprio alla luce della possibilità di usufruire del cumulo gratuito.
Occore sbrigarsi, però: la scadenza del termine per chiedere il rimborso è fissata a fine anno.

Il cumulo gratuito delle pensioni consente di sommare i periodi di iscrizione a enti diversi per avere un’unica pensione, anche se in nessuna delle gestioni sono stati maturati i requisiti contributivi richiesti.

Il cumulo vale sia per la pensione di vecchiaia che per quella anticipata.
Chi sarà interessato da questa disposizione? Gli enti previdenziali pubblici, compresa la Gestione separata dell’Inps, e gli enti privati che fanno capo agli ordini professionali.
In base a queste disposizioni sarà quindi possibile ottenere la pensione anche in caso di carriere discontinue.
Non solo.
Si potranno sommare periodi di lavoro autonomo con lavoro dipendente e viceversa, a prescindere dalla durata dei vari contributi accumulati presso i diversi enti.
Altro aspetto interessante riguarda i contributi versati all’estero.
Il cumulo può infatti essere utilizzato anche in caso di contributi versati al di fuori dell’Italia.
La pensione è pagata con un solo assegno dall’Inps, che poi richiede i pro-quota alle gestioni interessate.
Infine, la richiesta di rimborso va presentata al proprio ente entro il 31 dicembre prossimo, ossia entro un anno dalla data di entrata in vigore della Legge di bilancio che ha previsto, appunto, questa opportunità. Superato il termine, il diritto al rimborso si perde.
 
 
 
 
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