Una collana curata dal medico Piero Grima ripercorre,  attraverso la ‘penna’ di un addetto ai lavori, la storia di malattie che hanno lasciato il segno, oltre che in ambito scientifico, anche nella cultura, nell’arte e nella letteratura

Nove volumi che ripercorrono il ruolo che alcune grandi epidemie hanno avuto nella storia dell’umanità, non solo sul piano scientifico ma anche attraverso i riflessi che hanno avuto nelle cultura popolare, nell’arte e nella letteratura nel corso dei millenni. A cimentarsi in questa impresa editoriale, intitolata ‘Le grandi epidemie’ (Besa editrice), è un addetto ai lavori, l’infettivologo pugliese Piero Grima, già autore di numerosi romanzi.

Grima ci accompagna in un viaggio affascinante alla scoperta di un aspetto spesso sottaciuto della storia mondiale, analizzando l’esperienza dell’umanità da un punto di vista nuovo, insolito e originale. Lo stile scientifico ma al contempo agile del poliedrico autore rende la collana adatta sia a un pubblico di specialisti che ai lettori comuni.

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Il primo volume, pubblicato a luglio, è dedicato alla Sifilide. Secondo alcuni importata dall’America all’epoca delle esplorazioni di Colombo, secondo altri esistita da sempre ma scatenatasi in forme diverse sotto l’influenza di determinati fattori ambientali, la sifilide ha fatto discutere a lungo medici, studiosi e ciarlatani, esercitando un fascino morboso sull’immaginario collettivo. Il testo  comprende anche una panoramica sulle leggi che – dall’epoca di Cavour ai giorni nostri – sono state messe a punto per regolamentare il fenomeno della prostituzione (considerato il principale canale di diffusione del morbo), nonché gallerie biografiche dedicate ad artisti, musicisti e letterati che hanno sofferto la sifilide o che l’hanno rappresentata nelle loro opere.

 

Si prosegue nei prossimi volumi con la peste, il terribile flagello dell’età medievale e moderna che si è protratto fino all’età contemporanea. E poi, in serie, le altre spaventose malattie che hanno minacciato l’esistenza di intere popolazioni: dal vaiolo al colera, dalla lebbra alla tubercolosi, dalla malaria alla spagnola per arrivare ai mali dei giorni nostri: l’aids e l’ebola.

Ogni volume racchiude uno studio critico del virus, i risvolti scientifici e le grandi imprese mediche che lo hanno combattuto per aprirsi poi a una rassegna della presenza del male nelle diverse espressioni della cultura mondiale e locale: dal racconto che ne offre la letteratura alle rappresentazioni nell’arte, dalle tradizioni e dai riti perpetrati dalle comunità locali al ruolo del male nella storia di intere nazioni.

«La storia delle grandi epidemie che hanno funestato l’umanità nel corso dei secoli è un caleidoscopio che mostra in trasparenza le vicende dei popoli e delle civiltà, in un’arena che vede l’uomo confrontarsi con un nemico – com’è appunto la malattia – in grado di colpire non soltanto il fisico, ma anche la psiche, il modo di vivere e di pensare. In una parola, la mentalità di un’intera epoca».

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