Ma il Garante per la Privacy lancia l’allarme: si elimina il consenso liberalizzando il telemarketing selvaggio

Con un maxiemendamento al ddl concorrenza approvato in Senato e in procinto di tornare all’esame della Camera dei Deputati per la terza lettura, il legislatore ha previsto, tra le altre misure, una serie di disposizioni volte a contrastare il fenomeno del cosiddetto ‘telemarketing selvaggio’.
Il disegno di legge, infatti, aggiorna l’art. 130 del codice in materia di protezione dei dati personali (d. lgs 196/2003) imponendo a operatori e soggetti terzi – che tramite i propri addetti contattano telefonicamente gli abbonati per l’invio di materiale pubblicitario, la vendita diretta o la realizzazione di ricerche di mercato – l’obbligo di comunicare all’esordio della conversazione determinati dati.
Si tratta di una misura che consente di identificare univocamente il soggetto per conto del quale avviene il contatto e di chiarire fin da subito lo scopo commerciale o promozionale della chiamata. La telefonata, inoltre, potrà proseguire solamente in caso di esplicito consenso dell’abbonato a proseguire la conversazione.
Le previsioni normative, tuttavia, hanno suscitato le critiche del Garante della Privacy che ha espresso sconcerto e preoccupazione in quanto queste in realtà eliminerebbero il requisito del consenso preventivo per le chiamate promozionali, ‘liberalizzando’ il fenomeno del telemarketing e prevedendo come unica forma di tutela dell’utente la possibilità di rifiutare le sole chiamate successive alla prima.
Verrebbe quindi vanificata la presenza del registro delle opposizioni, ovvero il servizio concepito a tutela del cittadino, il cui numero è presente negli elenchi telefonici pubblici, che decide di non voler più ricevere telefonate per scopi commerciali o di ricerche di mercato.
Il Garante, Antonello Soro, ha parlato di intervento “nel segno dell’estemporaneità” che rende “più difficile” il contrasto delle violazioni. Di diverso parere il Ministero dello Sviluppo Economico, che ha voluto invece sottolineare come l’intento della normativa sia quello di tutelare il consumatore.

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